La storia della doppia elica del Dna in mostra a Roma
Pubblicato in data 09/02/2017 ore 19:20


La storia della doppia elica del DNA in mostra a Roma
fino al 18 giugno 2017 al Palazzo delle Esposizioni

Sapevi di avere il 60% del DNA in comune con la gallina? O che ogni cellula contiene un testo lungo 3.000 volte i 'Promessi sposi'? Informazioni e curiosità scientifiche utili a comprendere la doppia elica, e miniera di scoperte per i moderni scienziati.

'DNA. Il grande libro della vita da Mendel alla genomica' è il titolo della grande mostra al via domani 10 febbraio e aperta fino al 18 giugno al Palazzo delle Esposizioni a Roma, che scommette di far avvicinare alla ricerca un popolo eterogeneo e curioso, appassionato di scienza e storia, ma anche digiuno di genetica.

Gregor Johann Mendel, un genio incompreso nato il 20 luglio 1822 in Moravia, dopo la sua morte avvenuta il 6 gennaio 1884 diventerà il padre della genetica, scienza che ha trasformato per sempre il nostro modo di intendere la natura. E proprio Gregor Mendel è uno dei protagonisti del nostro viaggio in un mondo per lo più microscopico e invisibile, alla scoperta delle leggi dell'ereditarietà, delle storie dei grandi scienziati che, come Watson e Crick, ci hanno permesso di comprendere la struttura e la funzione del DNA delle nuove frontiere della genomica, delle applicazioni pratiche di queste discipline e di come influenzano e influenzeranno sempre di più la nostra vita e il nostro ambiente, delle terapie geniche personalizzate, della vita sintetica, di caccia al colpevole tramite il DNA, di passato presente e futuro, e di molto altro ancora, spiegano i curatori della mostra in un opuscolo.

L'esposizione presenta una prima parte storica, dove vengono ripercorse tutte le tappe fondamentali di questa avventura scientifica, presentando sia le scoperte sia le storie umane degli scienziati protagonisti: Mendel e le leggi sull'ereditarietà dei caratteri, Morgan e i moscerini della frutta - fondamentali per capire cosa fossero i geni e i cromosomi - le derive razziste dell'eugenetica, fino ai lavori di Watson, Crick e Rosalind Franklin per la struttura a doppia elica del DNA. Nella seconda parte si affrontano invece il presente e il futuro, presentando i temi della clonazione, della medicina personalizzata, dell'ingegneria genetica e della biologia sintetica, con uno speciale focus dedicato alla genetica forense e allo studio del DNA di specie estinte.

La mostra presenta una miscela coinvolgente di linguaggi differenti. Una narrazione testuale sintetica e suggestiva che accompagna il visitatore nelle 7 sezioni, alternandosi alla contemplazione di reperti originali emozionanti e inediti in Italia. Fra gli altri: le parti del modello originale che Watson e Crick usarono per descrivere la struttura del DNA a doppia elica; le ossa della vera pecora Dolly, il primo animale ottenuto per clonazione, e un maglioncino realizzato con la sua lana. Ma anche documenti e reperti ottocenteschi appartenuti a Mendel; strumenti storici relativi alla storia perturbante dell'eugenetica, un cranio fossile originale di Neanderthal da cui si sta provando ad estrarre il DNA. A questo corredo di reperti da tutto il mondo si affiancano numerosi exhibit interattivi appositamente ideati per il progetto, video inediti, apparati iconografici, ricostruzioni spettacolari, il tutto in un allestimento di museologia scientifica immersiva e interattiva.

L'esposizione si propone come uno strumento didattico per affrontare in modo approfondito ma non tecnico, semplice ma non banale, tutte le tematiche relative alla genetica e alla genomica, e per fornire ai ragazzi gli strumenti per comprendere l'impatto che le scoperte in questi campi avranno sulla società del futuro.