Harveypullus
Il Pulcino di William Harvey
1° esercizio - Perché si comincia dall'uovo di gallina
L'asterisco
* indica che la voce è presente nel lessico
[181]
EXERCITATIO PRIMA. |
1°
esercizio |
HIERONYMUS
Fabricius ab Aquapendente (quem mihi, ut dixi, praemonstratorem
constitui) initio libri sui de formatione ovi et pulli, haec habet: Intentio nostra est de omni formatione foetus agere; initio ab ea,
quae ab ovo procedit, desumpto. Haec enim omnem aliam tractationem
praecedere debet: tum quia ex hac Aristotelis opinionis
intelligentia non difficulter elicitur et habetur; tum quia
tractatio formationis foetus ex ovo amplissima est; et altera longe
latior et difficilior. |
Girolamo
Frabrizi d'Acquapendente* (che, come ho detto, ho eletto a mia
guida) all'inizio del suo trattato sulla formazione dell'uovo e del
pulcino scrive così: «È mia intenzione trattare ogni tipo
di formazione del feto, cominciando da quella che inizia
dall’uovo. Infatti questa deve precedere ogni altra trattazione:
sia perché da questa si desume
senza difficoltà la comprensione dell’opinione di Aristotele e se
ne entra in possesso, sia perché la trattazione della formazione
del feto dall'uovo è vastissima, e molto più ampia e difficile di
un’altra.» |
Nos autem ab
ovi historia exordiendum duximus, tum ob praedictas causas; tum
etiam, quia inde certiora dogmata mutuamur, quae (utpote notiora
nobis) quorumlibet animalium generationis contemplationi lucem
afferant. Ova enim, cum parvo constent, omnique tempore et loco in
promptu sint, facile ex iis observatu est, quaenam sint clara et
distincta generationis primordia, quos in formatione progressus
natura faciat, et quam admirabili providentia omnia in hoc opere
gubernet. |
Io
invece ho deciso di cominciare dall'indagine sull'uovo, sia per i
motivi anzidetti, sia anche perché, partendo dall'uovo, entriamo in
possesso di dati più sicuri, i quali (essendoci maggiormente noti)
gettino luce sull'indagine relativa alla generazione di qualsivoglia
animale. Infatti le uova, dal momento che costano poco, e che in
ogni momento e luogo sono a disposizione, grazie a esse è di facile
osservazione quali sono i chiari e distinti inizi della generazione,
quali progressi fa la natura nella formazione e con quale
meravigliosa lungimiranza governa tutte le cose in questa impresa. |
Pergit
Fabricius: Amplissimam autem
esse formationis foetus ex ovis contemplationem ex eo patet, quod
maxima animalium pars ex ovis gignitur. Nam, ut insecta ferme omnia
et imperfectiora omittam animalia, quae ex ovo fieri sensui apparet,
ex perfectioribus quoque maxima pars ex ovis gignitur. Ad hunc
censum refert pennata omnia; pisces quoque (praeter sola cetacea) omnes; item
crustacea, testacea, et mollia omnia; ex terrestribus, reptilia,
multipedia, et serpentia omnia; atque, inter quadrupedia, omne
lacertorum genus. |
Fabrizi
prosegue: «In effetti l'indagine della formazione del feto
dall’uovo risulta essere molto vasta per il fatto che la maggior
parte degli animali nasce dalle uova. Infatti, tralasciando quasi
tutti gli insetti e gli animali più imperfetti che si pensa
derivino dall’uovo, anche la maggior parte di quelli più perfetti
prende origine dalle uova.» In questo elenco inserisce «tutti i
pennuti; anche tutti i pesci (eccetto i soli cetacei); parimenti i
crostacei, i testacei e tutti i molluschi; tra gli animali
terrestri, i rettili, i miriapodi e tutti i serpenti; e, tra i
quadrupedi, tutto il genere delle lucertole.» |
[182] Nos
autem asserimus (ut ex dicendis constabit) omnia omnino animalia,
etiam vivipara, atque hominem adeo ipsum, ex ovo progigni; primosque
eorum conceptus, e quibus foetus fiunt, ova quaedam esse; ut et
semina plantarum omnium. Ideoque non inepte ab Empedocle dicitur[1],
oviparum genus arboreum. Habet
itaque historia ovi fusiorem contemplationem, quod ex ea
generationis cuiuslibet nodus elucescat. |
Ma
io affermo (come risulterà dalle cose che debbono essere riferite)
che tutti quanti gli animali, anche vivipari, e persino l'uomo
stesso, vengono generati da un uovo, e che i loro primi prodotti del
concepimento, dai quali provengono i feti, sono uova, come anche i
semi di tutte le piante. E pertanto giustamente da Empedocle* viene
usata l'espressione «genere arboreo oviparo». Pertanto l'indagine
dell'uovo ha un orizzonte più vasto, in quanto da esso si chiarisce
il groviglio di qualsivoglia generazione. |
Quare de eo
primum dicemus, ubi, unde, et quomodo oriatur. Deinde quo pacto, et
ordine, quibusque gradibus, foetus sive pullus, in ovo et ex illo,
formetur et perficiatur, dispiciemus. |
Motivo
per cui riguardo all'uovo diremo per prima cosa dove, da dove e in
che modo si origina. Quindi analizzeremo in quale modo e in quale
ordine e in quali tappe il feto, o pulcino, si forma e si perfeziona
nell'uovo e grazie all'uovo. |
Iterum
Fabricius: Animalium foetus,
alius ex ovo, alius ex semine, alius ex putri gignitur; unde alia
ovipara, alia vivipara, alia ex putri seu sponte naturae nascentia {ἀυτόματα}
<αὐτόματα> Graece dicuntur. |
Di
nuovo Fabrizi: «Alcuni feti degli animali nascono dall'uovo,
altri dal seme, altri dal marciume; per cui alcuni animali sono
detti ovipari, altri vivipari, altri che nascono dal marciume, ossia
per un atto spontaneo della natura, in greco vengono detti autómata
- spontanei.» |
Mihi vero
haec divisio minus placet; cum omnia animalia dici possint quodam
modo ex ovo, et quodam modo ex semine oriri; et a partu potius, quam
a prima origine, ovipara, vivipara sive vermipara dicantur; quoniam
vel ovum, vel vermem, vel vivum animal pariunt. Item sponte
nascentia dicuntur; non quod ex putredine oriunda sint; sed quod
casu, naturae sponte, et aequivoca, ut aiunt, generatione, a
parentibus suis dissimillibus proveniant. Quippe alia etiam animalia,
ovum, aut vermem, tanquam conceptum suum et semen, pariunt; ex quo
postea, foris exposito, foetum producunt: unde ovipara, aut
vermipara appellantur. Vivipara autem dicuntur quia conceptum sive
semen tamdiu intra se retinent et fovent, donec foetus inde vivus et
formatus in lucem prodeat. |
A
dire il vero a me questa suddivisione non piace molto, dal momento
che per tutti gli animali si può dire che in un certo modo nascono
dall'uovo e in un certo modo dal seme, e che vengono detti ovipari,
vivipari o vermipari dal modo in cui vengono partoriti anziché
dalla loro origine iniziale, in quanto partoriscono o un uovo, o un
verme, o un animale vivo. Parimenti si dice che nascono
spontaneamente non in quanto provengono dal marciume, ma perché
provengono dal caso, per volere della natura, e, come dicono, da una
generazione equivoca da genitori assai dissimili tra loro. Infatti
anche altri animali partoriscono un uovo, o un verme, come se fosse
un loro prodotto del concepimento e un seme, dal quale
successivamente, dopo essere stato esposto all'esterno, producono un
feto, per cui vengono detti ovipari o vermipari. Ma vengono detti
vivipari in quanto trattengono e riscaldano dentro di sé il
prodotto del concepimento o il seme finché il feto vivo e formato
viene alla luce. |