Vol. 1° -  II.2.6.

L'esemplare di Maxberg

Dovettero passare ben 80 anni dalla scoperta dell'esemplare di Berlino prima che fosse ritrovato il terzo esemplare di Archaeopteryx.

Nel 1956, in una cava non lontana dal sito di rinvenimento dell'esemplare di Londra, furono individuati i resti fossili di un animale alato. Dopo averli analizzati, Florian Heller - Università di Erlangen - concluse che l’esemplare era del tutto analogo a quello londinese e lo ascrisse quindi alla specie Archaeopteryx lithographica. Il fossile, che fa parte di una collezione privata, concesso in prestito al museo di Maxberg presso Solnhofen fino al 1974, è comunemente noto come esemplare di Maxberg.

L'Archaeopteryx di Maxberg deve aver continuato a galleggiare nell'acqua per parecchio tempo dopo la morte visto che gli mancano la testa e la coda, probabilmente staccatesi dal corpo prima della fossilizzazione. Gli arti posteriori e le ali non conservano i rapporti anatomici esistenti nell'animale in vita, ma a giudicare dall’orientamento delle penne erano ancora vincolati al corpo dai tendini.

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