Vol. 1° -  II.6.2.

Fororacidi

Si tratta di giganteschi uccelli estinti imparentati con le odierne gru e somigliavano agli attuali Cariamidi, una famiglia che vive solo nel Nuovo Mondo, alla quale appartengono il Seriema [1] crestato o Cariama cristata e il Seriema di Burmeister o Chunga burmeisteri.

A loro volta i Cariamidi somigliano nell’aspetto agli Otididi che a prima vista rammentano grossi Galliformi - per esempio le tacchine - anche se in realtà sono dei Gruiformi abitatori delle steppe, timidi uccelli distribuiti nelle plaghe semidesertiche dell’Eurasia, dell’Africa e dell’Australia; tra gli Otididi possiamo citare l’Otarda comune, Otis tarda, e la Gallina prataiola, Otis tetrax.

Fig. II. 17 - Phorosrhacos inflatus, del Miocene della Patagonia.
Pur essendo incapace di volare,
fu un dominatore della pampa sino a circa 4 milioni d’anni fa.

Torniamo ai Fororacidi. Talune somiglianze che essi hanno con gli Struzioniformi - come le ali fortemente atrofizzate - non sono sufficienti per stabilirvi un legame filogenetico, in quanto si spiegano con l’accrescimento delle dimensioni corporee associato alla perdita della capacità di volare. I Fororacidi furono scoperti nel 1887 dal paleontologo argentino Florentino Ameghino, ma la descrizione che ne diede era decisamente inesatta in quanto, sulla base di un frammento di arcata mandibolare, ritenne trattarsi di un mammifero, e precisamente di uno Sdentato.

Quando nel 1891 i ritrovamenti si fecero più consistenti, si dimostrò trattarsi di uccelli giganti. La specie più nota è il Phorosrhacos inflatus, del Miocene della Patagonia, che aveva un cranio lungo nientemeno che 35 cm, becco uncinato come quello di una possente aquila, ali piccole e deboli, tarsi poderosi e lunghi, 4 dita dai robusti artigli.

Poiché nell’Era terziaria in Sudamerica non esistevano carnivori, questi enormi uccelli inetti al volo la facevano da padroni nelle ampie e aperte pianure della Patagonia. La loro superiorità durò fino a circa 4 milioni d’anni fa, quando si estinsero per il sopraggiungere di mammiferi più forti predatori. Inutile dire che di primo acchito, soprassedendo alla filogenesi, saremmo portati a considerare il Phorosrhacos un Gallus Supergiganteus, non certo un Superbankiva!

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[1] Seriema è un nome inglese che deriva da Siriema e Sariema, attribuiti a questi uccelli dagli indigeni del Brasile orientale; il nome più usato in Paraguay è Saría, in Bolivia e Argentina Chuña.