Vol. 1° -  VI.1.5.

Gallus crispus

Gallo arricciato, Gallina Riccia o Cafra [1] , comune in India.

L’ex capitano inglese Eugene Tollemache, acquartierato col suo reggimento sull’isola Mauritius dal 1865 al 1867, ci fa sapere quanto segue:

“L’Hurricane fowl, il Pollo Uragano, è molto comune a Mauritius, specialmente nell’accampamento di tende degli Indiani del Malabar. Il nome deriva dall’idea che i suoi progenitori furono ghermiti da un uragano che ne scompigliò le piume conciandole a quel modo. Sono polli nativi della costa africana che guarda il Madagascar, per cui penso che il nome appropriato sarebbe Pollo del Mozambico.”

Tollemache non si rende conto che il pollo potrebbe essere venuto al seguito degli Indiani, in quanto, oltre ad essere probabilmente originario dell’Asia meridionale (Giava, Sumatra, Filippine) come affermato da Temminck, era comune anche a Ceylon, dove sembra essere stato importato da Batavia, l’antica Jakarta.

Fig. VI. 4 - Gallina padovana argentata riccia. Teodoro Pascal, che così la conosceva, ebbe per questo pollo derivato dal Gallus crispus un’antipatia che parrebbe freudiana: “Questa razza, che ci viene dal Belgio, è molto pregiata, ma non è ancora generalizzata e forse non lo sarà mai pel suo aspetto piuttosto ripugnante, dovuto alle penne portate sollevate a rovescio.”

Avete trovato, e troverete ancora, parecchie considerazioni personali espresse in toni differenti che talora possono infastidire chi si sente colpito nel segno. Tuttavia non potrò mai gareggiare con Pascal, che coi polli doveva avere un rapporto alla pari. A proposito della Cafra, egli chiude il paragrafo con queste parole:

“Questo strano animale si distingue per le sue piume impiantate a rovescio sul corpo, impiantate insomma a forma di riccioli: è comune nell’India ed assomiglia molto alla gallina da fattoria. Da questa razza goffa ed antipatica si è derivata la padovana riccia detta altrimenti del Chilì, che, malauguratamente, trova ancora qualche allevatore.”

Considerazioni conclusive

Vorrei far notare che spesso le notizie riguardanti questi fenotipi sono discordanti e talora si perdono sia nella fantasia che nella notte dei tempi, come fa notare lo stesso Wright. Perciò invito il lettore a prendere spunto dalle notizie sommarie e farraginose e a trasformarsi in topo da biblioteca. La letteratura è doviziosa di informazioni che richiederebbero un ritorno al passato per essere confrontate con la verità. In linea generale potremmo scorgere, in questa insicurezza di dati, che al pollo ne hanno fatte di tutti i colori, che ha girovagato il mondo in compagnia dell’uomo aspettando nella stiva delle navi o la padella o la terraferma. Se aveva la buona ventura di mettere i piedi a terra, allora poteva sbizzarrirsi, accoppiandosi con chi gli capitava a tiro, e i geni si sbizzarrivano trasferendosi da una razza all’altra, rendendo faticosa la ricostruzione dell’origine di quei tratti che oggi conserviamo gelosamente.

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[1] Mi limito a dare il significato di Cafro, lasciando a ciascuno il piacere di trovare le correlazioni con il Gallus crispus. Cafro deriva dall'arabo kafir, infedele, tramite lo spagnolo e il portoghese cafre.
In antropologia per tipo cafro si intende il tipo morfologico rappresentato dalle popolazioni negroidi dell'Africa sud-orientale.
Non è difficile identificare la Cafraria con il Mozambico, in quanto il 98% della popolazione del Mozambico appartiene ai Bantu meridionali, che hanno sopraffatto i preesistenti Boscimani già in epoca remota. Rilevanti nell'area costiera gli influssi degli Arabi, che assai prima dell'arrivo dei Portoghesi avevano fondato fiorenti empori. Accanto alla maggioranza bantu vivono poche decine di migliaia di meticci e di Indiani, e qualche migliaio di Cinesi.