Vol. 2° -  XV.5.

CARATTERI LIMITATI A UN SESSO

Il sesso d’appartenenza è una parte molto importante del background genetico, cioè dello sfondo su cui si esprimono tutti gli altri geni. Infatti, benché la penetranza e l’espressività di molti geni siano simili nei due sessi, altri geni hanno un’azione profondamente diversa a seconda del sesso, anche se i geni in questione di per sé non intervengono nella determinazione del sesso. Si dice che questi geni sono limitati dal sesso, in quanto si esprimono fenotipicamente in un solo sesso.

Nel caso di rigida limitazione da parte del sesso, la situazione può essere descritta nel modo seguente: se A e a sono due alleli la cui espressione è limitata dal sesso, i tre genotipi AA, Aa e aa sono indistinguibili in un sesso mentre nell’altro si manifestano due o tre fenotipi distinti, a seconda che l’eterozigote assomigli o no a uno dei due omozigoti. La conoscenza di questo fenomeno è di notevole importanza negli incroci delle mucche da latte.

Infatti si sa che la quantità e la qualità del latte sono sotto il controllo di numerosi geni, che derivano in parti uguali dai due genitori. Dato che questi geni sono autosomici, tori e mucche possono avere gli stessi geni. Naturalmente il fenotipo quantità e qualità del latte si esprime limitatamente alle femmine, anche se, sperimentalmente, si potrebbe indurlo anche nei maschi. Sui bovini non sono stati fatti esperimenti di questo tipo; i maschi di Porcellino d’India hanno invece secreto del latte in seguito all’asportazione dei testicoli e successivo trattamento con ormoni sessuali femminili. Il tipo e la quantità di questo latte ha fornito utili indicazioni sulle differenze su base ereditaria.

Nell’uomo esistono esempi di coinvolgimento di geni la cui espressione è limitata a un sesso: sono il cancro dell’utero e della prostata. In base a considerazioni del tutto generali sembra pure che la quantità di latte prodotto dalla donna sia influenzata da geni presenti in entrambi i sessi. Molto probabilmente anche altri geni derivanti da ambedue i genitori controllano varie proprietà anatomiche e fisiologiche del sesso femminile, come l’ampiezza del bacino o l’età d’inizio delle mestruazioni. Qualcosa di analogo accade per alcuni caratteri limitati al sesso maschile, come la crescita della barba o la quantità e la distribuzione dei peli sul corpo. Un’indicazione a questo proposito ci viene dagli incroci fra razze umane. I maschi Caucasici sono in media più pelosi dei Mongolici e i figli nati da rappresentanti delle due razze sono spesso di villosità intermedia, e ciò sta ad indicare che la madre ha fornito dei geni che si esprimono solo nei maschi.

Occorre notare che il fenomeno della limitazione da parte del sesso e dell’associazione al sesso non sono la stessa cosa. Il secondo termine infatti fa riferimento alla localizzazione dei geni sui cromosomi sessuali, mentre il primo sta ad indicare l’espressione di alcuni geni in un solo sesso nel corso dello sviluppo dell’organismo. Per lo più i geni limitati dal sesso sono autosomici.

Questi caratteri dovuti a geni autosomici e che si esprimono solo in un sesso, hanno pertanto una penetranza uguale a zero nel sesso opposto. Negli animali domestici vi sono caratteri limitati a un sesso che riguardano solo il sesso femminile: produzione di latte e uova. Si tratta di capacità variabili determinate da parecchi geni, detti poligéni o fattori multipli, e possiamo anticipare dicendo che la selezione di caratteri tesi a un’elevata produttività è abbastanza difficile, in quanto:

o i geni implicati nel processo sono parecchi

o l’ambiente può avere un ruolo importante nel determinare le prestazioni, e quindi il fenotipo

o le caratteristiche da selezionare non sono misurabili nei maschi.

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