Un nuovo allele nasce sempre da un allele già esistente.
Il
  processo che trasforma l’allele, inducendolo a produrre un nuovo allele, è
  detto mutazione genica.
Le mutazioni possono verificarsi tanto in cellule
  somatiche che germinali. Una mutazione in una cellula della linea germinale
  può essere scoperta quando questa cellula, o una cellula sua discendente, si
  trasforma in gamete, capace così di trasmettere il gene mutante alla
  generazione successiva.
Negli organismi da esperimento sono stati escogitati
  numerosi incroci per mettere in evidenza nei gameti la trasformazione di un
  allele in un altro, nonché per vedere se l’allele mutato è dominante o
  recessivo rispetto a quello di partenza.
È
  semplice asserire se un allele recessivo si è trasformato in un allele
  dominante, in quanto bisogna solamente incrociare fra loro gli
  omozigoti recessivi ancora dotati del fenotipo recessivo e cercare di
  osservare l’insorgenza di fenotipi mutanti e dominanti nella progenie.
Le
  mutazioni di alleli autosomici dominanti in alleli recessivi si possono
  riconoscere solamente con speciali procedure d’incrocio, che comportano l’autofecondazione
  negli animali e nei vegetali ermafroditi, oppure con sequenze d’accoppiamento
  tra fratelli e sorelle negli organismi con sessi separati. Nell’uomo l’accoppiamento
  tra fratelli e sorelle è così raro che le mutazioni in alleli autosomici
  recessivi non si possono riconoscere direttamente; si possono solo riconoscere
  le mutazioni in alleli dominanti, sia autosomici che legati al sesso, e le
  mutazioni in alleli recessivi legati al sesso.