Vol. 2° -  XXII.5.4.

Equilibrio genetico nelle popolazioni

Un’importante conseguenza della distribuzione binomiale che abbiamo appena sfiorato venne dedotta contemporaneamente, nel 1908, da Hardy e da Weinberg studiando come procede la distribuzione dei genotipi e la frequenza di due alleli da una generazione all'altra, nel caso di popolazioni panmittiche.

Faremo un esempio numerico che chiarirà il fenomeno dell'equilibrio genetico. Supponiamo che esista una popolazione infinitamente numerosa nella quale si verifichino le già note condizioni di panmissia; in essa siano presenti i genotipi AA, Aa, aa con le frequenze rispettive del 64%, 32%, 4%.

Alla gametogenesi avremo evidentemente che:

o  gli individui AA daranno tutti i gameti con A = 64 A

o  gli individui Aa daranno ½ gameti con A e ½ con a = 16 A, 16 a

o  gli individui aa daranno tutti i gameti con a = 4 a

o  la frequenza dei geni nel complesso dei gameti sarà 80 A, 20 a.

Al momento della fecondazione, poiché gli incontri dei gameti avvengono a caso, ossia secondo le loro rispettive probabilità, siccome nei grandi gruppi statistici frequenze e probabilità si equivalgono, ne consegue che la nuova generazione avrà esattamente la stessa composizione genetica della generazione parentale: 64% di AA, 32% di Aa, 4% di aa [credete a me e ai Genetisti, ma soprattutto a loro, è ovvio!].

Si può quindi concludere affermando che, in condizioni di riproduzione libera e casuale e nelle popolazioni molto numerose, la distribuzione dei genotipi e la frequenza dei geni non subiscono alcuna modificazione col passare delle generazioni. In altri termini, la composizione genetica di una popolazione panmittica resta costante, e non dipende che dalla frequenza dei singoli geni.

A questo importante enunciato si è dato il nome di Legge di Hardy-Weinberg.

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