Vol. 2° -  XXVIII.14.6.

Induzione della melanogenesi
da parte di UV con
l elevata
e delle radiazioni visibili

Si crede generalmente che la neosintesi melanica possa avere inizio solo per azione della luce UV appartenente al cosiddetto spettro eritemizzante (l < 0,32 µm con picco di efficienza a 0,25 e a 0,297 µm). Studi di Pathak hanno condotto all’osservazione che anche le onde UV più lunghe e la luce visibile (l 0,32÷0,5 µm) possono dare inizio alla formazione di nuova melanina.

Le tappe successive di questo processo si possono così sintetizzare:

o  scurimento immediato del pigmento nelle aree esposte alla luce UV con elevata l e alla luce visibile, accompagnato da lieve iperemia e blando eritema

o  attenuazione o scomparsa del suddetto scurimento nel giro di 1÷3 ore dall’avvenuta irradiazione

o  ricomparsa della pigmentazione nelle stesse aree esposte dopo un intervallo pari a 48÷72 ore

La controprova che la ricomparsa della pigmentazione è dovuta a melanina neoformata sia nella pelle chiara che in quella scura, proviene da biopsie sottoposte a procedimento istochimico (Pathak, 1962). L’attività tirosinasica era presente in tutte le biopsie provenienti da aree irradiate, ma solo dopo 72 ore dall’avvenuta esposizione alla luce. Era presente anche una spiccata arborizzazione a carico dei dendriti melanocitari con incremento dei granuli di pigmento sia in seno a queste cellule che alle cellule basali dell’epidermide.

Pertanto si può affermare che anche le radiazioni UV con l maggiore, nonché lo spettro visibile, debbono essere inclusi nello spettro melanogenico.

Più del 50% della radiazione solare che raggiunge la superficie terrestre contiene energia UV e visibile con l pari a 0,32÷0,75 µm. Queste lunghezze d’onda possono penetrare nello strato corneo e nelle cellule malpighiane per raggiungere le papille del derma.

Vale la pena di sottolineare che l’efficacia melanogenica delle varie l è differente e che le l < di 0,32 µm sono ancora le uniche ad avviare in modo più efficace sia l’eritema che la melanogenesi.

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