Lessico


Catalano

varianti: Catalani e Catalàn, Catelani. alterati: Catalanòtto e Catalanòtti // Diffuso in tutta l’Italia (Catalàn è proprio delle Venezie, Catelani della Toscana), ma frequente solo nel Sud, ha alla base il nome e soprannome patrionimico Catalano, “abitante, oriundo della Catalogna (e, più in generale, della Spagna meridionale)”, documentato sin dall’XI secolo (Catalanus e a Firenze, nel XII secolo Catelanus).

La diffusione di questo nome si spiega con il forte movimento migratorio di Catalani verso l’Italia, attraverso la Francia mer., tra l’XI e il XIII secolo, e con l’intensità dei rapporti marittimi commerciali tra Barcellona e le repubbliche marinare italiane in questo stesso periodo. (Emidio De Felice, Dizionario dei cognomi italiani, Mondadori, 1992)

Catalogna

Per l'origine del nome Catalogna sono state fatte varie ipotesi; Gotolania (paese dei Goti), catlans (abitanti di castelli) e, per metatesi, laketans (laketani o layetani, nome di una delle antiche tribù della regione). Esso si trova comunque per la prima volta in un poema scritto in latino a Pisa sulla conquista delle Baleari, compiuta nel sec. XII dai Genovesi alleati con Raimondo Berengario IV.

La Catalogna fu abitata, sul sostrato iberico, da Celti e da Etruschi (cui si dovrebbe Tarraco, o Tarragona) e colonizzata dai Fenici e, sulle coste, dai Greci (centro principale Emporion, oggi Ampurias). I Cartaginesi fondarono Barcellona e nel 218 aC vi sbarcarono i Romani, che fecero di Tarragona la capitale di una delle loro province ispaniche.

Presa dai Visigoti (sec. V) divenne poi araba, come tutto il resto della Spagna (sec. VIII) finché i Franchi la incorporarono all'Impero carolingio e vi fondarono varie contee, chiamandola Marca Ispanica. Presto però conti indigeni sostituirono i Francesi e alla fine del sec. IX Vilfredo il Velloso riunì varie contee (Urgel, Cerdaña, Besalú e Gerona) sotto l'autorità di Barcellona, fondando la dinastia che tenne la Catalogna per cinque secoli.

La supremazia di Barcellona fu rafforzata e ampliata dai successori di Vilfredo, finché Raimondo Berengario IV (sec. XII) tolse ai Mori l'intera Catalogna e, per il matrimonio con Petronilla, unica figlia di Ramiro II il Monaco, divenne anche re d'Aragona.

L'unione catalano-aragonese fu da allora stabile e le navi catalane portarono gli Aragonesi all'espansione mediterranea (Baleari, Sicilia, Sardegna, Napoli, Grecia). La Catalogna, anche dopo l'unione alla Castiglia, mantenne una larga autonomia.

Sotto il dominio della casa d'Asburgo i commerci della Catalogna decaddero (come la lingua e la letteratura): si spiega così come i Catalani si alleassero ripetutamente alla Francia, combattendo contro i Castigliani centralizzatori, e come nella guerra di Successione (sec. XVIII) parteggiassero per l'arciduca Carlo.