Lessico


Corpus Inscriptionum Latinarum

Raccolta di iscrizioni latine che, secondo l'originario progetto del 1815, avrebbero dovuto esser riunite in un solo corpus con quelle greche. Mentre però, per merito di August Boeckh, il Corpus poteva esser annunciato nel 1822, il lavoro relativo alle iscrizioni latine non uscì per molti anni dalla fase delle discussioni.

Il vero iniziatore del Corpus fu Theodor Mommsen, che presentò un memoriale nel 1847 e lo concretò poi con le Inscriptiones Regni Neapolitani Latinae (1852) e con le Inscriptiones Confoederationis Helveticae Latinae (1854). Nel 1863 usciva il I volume dell'opera, che, con oltre 160.000 iscrizioni, ma non ancora completa, è stata ed è un prezioso strumento per la ricerca scientifica.

Il piano generale prevede 18 volumi: il I contiene le iscrizioni di età repubblicana; quelli dal II al XIV tutte le iscrizioni in ordine geografico; il XV le iscrizioni su anfore, tegole, oggetti di uso comune (instrumentum domesticum) di Roma; il XVI i diplomi militari di congedo. Il vol. XVII è destinato ai miliari e il XVIII alle iscrizioni metriche: di questi due ultimi, tuttavia, non è stato pubblicato niente.

Theodor Mommsen

Storico tedesco (Garding 1817 - Charlottenburg, Berlino, 1903). Nel 1844 pubblicò la sua prima opera veramente importante, Die Römischen Tribus (Le tribù romane); poi, dal 1844 al 1847, grazie a una borsa di studio, poté viaggiare per la Francia e l'Italia, iniziandovi un esame sistematico del materiale epigrafico romano.

Primi risultati delle ricerche furono gli Oskische Studien (1845; Studi oschi) e Die unteritalienischen Dialekte (1850; I dialetti dell'Italia meridionale). Nel 1848 era chiamato alla cattedra di diritto romano all'Università di Lipsia, e lo stesso anno entrava nella redazione della Schleswig-Holsteinische Zeitung continuando l'attività politica irredentistica antidanese iniziata già da studente. Destituito per tale attività nel 1850, nel 1852 era chiamato all'Università di Zurigo e pubblicava la sua prima grande raccolta epigrafica, Inscriptiones Regni Neapolitani Latinae cui seguirono le Inscriptiones Confoederationis Helveticae Latinae (1854).

Passato all'Università di Breslavia (1854-58), portava a termine la prima edizione della sua opera più nota, iniziata nel 1849, la Römische Geschichte (prima edizione 1854-56, 3 vol.), opera innovatrice nel metodo e di eccezionale potenza artistica che ruppe i canoni tradizionali della storiografia erudita.

Nel 1858 Mommsen si trasferì a Berlino a dirigere i lavori preparatori del Corpus Incriptionum Latinarum e nel 1861 assumeva la cattedra di storia antica in quella università. Negli anni seguenti si intensificava la sua attività politica: deputato di tendenze liberali-progressiste alla Camera prussiana (1863-66 e 1873-79) e al Reichstag (1881-84), la sua opposizione a Bismarck diede luogo anche a un processo (1881).

Nello stesso periodo produceva altre opere di altissimo livello: Geschichte des Römische Münzwesens (1860; Storia della moneta romana), il primo volume del Corpus Inscriptionum Latinarum (1863), edizioni di testi come gli Auctores Antiquissimi dei Monumenta Germaniae Historica (dal 1874), l'opera Die Römischen Provinzen (1884) che è il quinto volume della Römische Geschichte, e infine il suo vero capolavoro, Römisches Staatrecht (1871-83, 3 vol.; Diritto costituzionale romano).

Nel 1902 gli fu attribuito il premio Nobel per la letteratura.