Lessico


Coccidiosi

Oocisti di Eimeria maxima – 30um = 30 micron

Coccidiosi deriva dal greco kókkos = chicco, granello. È una malattia che colpisce soprattutto gli animali, causata da Protozoi del genere Eimeria. Questi parassiti, di forma rotondeggiante, hanno una fase esogena con una grande resistenza all'ambiente, potendo così essere ubiquitari. La coccidiosi colpisce varie specie animali come equini, bovini, ovini e caprini, suini, cani e gatti nonché volatili e conigli. L'infestazione avviene attraverso le vie digerenti e gli animali più colpiti sono i soggetti più giovani, con una sintomatologia intestinale (febbre, diarrea sanguinolenta, inappetenza e quindi anemia) che è quella che si manifesta più frequentemente. Nelle oche e nelle anatre, le oocisti mature ingerite dagli animali liberano dall'intestino gli sporozoiti che passano nei tubuli renali, provocandone la loro morte in 2-3 giorni. Nel coniglio la coccidiosi si manifesta con una forma intestinale ed epatica.

Nell'uomo la coccidiosi è un'infezione provocata da un protozoo, Isospora belli, ed è una delle conseguenze più frequenti dell'aids e delle altre condizioni che determinano immunodeficienza. Si manifesta con una diarrea acquosa cronica e forte diminuzione di peso. La cura è possibile ma sono frequentissime le ricadute.


Coccidiosi

Le coccidiosi sono malattie parassitarie causate dallo sviluppo e dalla moltiplicazione dei coccidi in cellule epiteliali generalmente nell'intestino. I coccidi sono protozoi a parassitismo intracellulare obbligato (Sporozoa) non continuo, appartenenti al phylum degli Apicomplexa, caratterizzati dalla presenza di un complesso apicale negli stadi liberi del ciclo biologico (sporozoiti e merozoiti) che invadono le cellule epiteliali. La loro sopravvivenza è assicurata dalla forma di trasmissione estremamente resistente - l'oocisti - che può sopravvivere nell'ambiente anche per diversi mesi.

Le coccidiosi sono malattie parassitarie causate dallo sviluppo e dal moltiplicarsi dei coccidi nelle cellule epiteliali dell’intestino. La malattia è il risultato della rottura dell’equilibrio tra parassiti, ospite e ambiente. Quest’ultimo, nelle condizioni di allevamento intensivo, favorisce lo sviluppo della coccidiosi. La patogenicità di Eimeria spp., così come quella di tutti i coccidi in genere, è dovuta anche ad altri fattori dipendenti sia dal patogeno, sia dall’ospite.

Età - La coccidiosi è una malattia che colpisce prevalentemente i soggetti giovani.
Costituzione genetica - Le varie specie animali sono più o meno resisitenti ai coccidi
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Immunità potenziale - Dopo una prima infezione si instaura un’immunità specie-specifica, che può talvolta consentire uno sviluppo limitato del parassita.
Alimentazione - Una dieta non equilibrata può rendere l'animale più recettivo all'infezione
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Malattie intercorrenti - L’infezione coccidica, in assenza di reinfezioni (infezione a termine), ha comunque un'altissima potenzialità riproduttiva.

Ad esempio, nel caso di Eimeria tenella, da un singolo soggetto infettante possono originare fino a 400.000 oocisti; nelle infezioni le condizioni ambientali hanno grande importanza nel favorire la sporulazione attraverso la quale acquisiscono capacità infettante.

La coccidiosi del pollo, come quella del tacchino, del coniglio, del fagiano e della selvaggina in genere, è riconducibile al genere Eimeria. Il genere Eimeria si caratterizza per il ciclo diretto (un solo ospite), stretta specie-specificità, tropismo di sviluppo (intestino) e tipologia di cellule (cellule epiteliali dei villi intestinali o cellule delle cripte). Con qualche eccezione: l'Eimeria truncata dell'oca ha tropismo per il rene, mentre l'Eimeria stiedae del coniglio ha tropismo per il fegato. Il coccidio Eimeria dispersa del tacchino sembra avere come ospite naturale il colino (Colinus virginianus, nei confronti del quale è più patogena che per il tacchino), ma in infezioni sperimentali produce gravi lesioni anche nella starna, nella quaglia e in alcune razze di fagiano.

Ciclo vitale di Eimeria

Il ciclo dei coccidi prevede:una fase asessuata o schizogonica - una fase sessuata o gametogonica – una fase di sporulazione in ambiente esterno.

L’infezione si realizza per via orale con l’ingestione delle oocisti sporulate. I volatili infetti eliminano oocisti contaminando l’ambiente esterno. Le oocisti escrete passano attraverso il processo di sporulazione per raggiungere lo stadio infettante. La sporulazione avviene nell’ambiente all’esterno dell’ospite, in circa 48 ore a una temperatura di 25-28 °C, mentre ha un periodo d’incubazione più lungo se la temperatura è inferiore. In condizioni favorevoli le oocisti sporulate possono permanere nell’ambiente esterno per diversi mesi, tuttavia sono sensibili al calore, alla disidratazione e alla refrigerazione.

Quando il volatile assume per via orale l'oocisti sporulata, questa si localizza a livello intestinale dove la capsula dell’oocisti viene lisata nel ventriglio, mentre la parete sporocistica si rompe per azione dei succhi digestivi e dei sali biliari. A questo punto si liberano gli sporozoiti che penetrano nella mucosa intestinale e iniziano il ciclo produttivo.

Ciclo dei coccidi

Lo sporozoite è munito di tre distinti tipi di organelli apicali (micronemi, roptri e granuli densi) che sembrerebbero sostenere un ruolo fondamentale durante la sua interazione con la cellula ospite. I micronemi, esocitati sulla superficie dello sporozoite, sembrano coinvolti nel riconoscimento della cellula target e nel legame di questa con il parassita. I roptri partecipano attivamente all’invasione della cellula ospite, che viene interiorizzata dallo sporozoite in un vacuolo. I granuli densi operano una sorta di rimodellamento del vacuolo in un compartimento metabolico adatto alla crescita endocellulare del parassita.

Lo sporozoite aumenta di volume, ottiene una forma arrotondata e si trasforma in trofozoite. Successivamente, all’interno del trofozoite, avviene una moltiplicazione asessuata, detta schizogonia, nella quale si ha un processo di scissione multipla del nucleo con formazione dello schizonte: esso ha una struttura formata da numerosi organismi nucleati di forma allungata detti merozoiti la cui numerosità varia da specie a specie. Per la rottura dello schizonte, i merozoiti si liberano nel lume intestinale e possono penetrare ognuno in una nuova cellula epiteliale intestinale, ripetendo in tal modo un'altra generazione schizogonica. La fase schizogonica termina con i merozoiti che, in sede endocellulare si differenziano in macrogametociti, dai quali si originano i gameti femminili e in microgametociti, da cui si sviluppano i gameti maschili. I macrogametociti restano unicellulari e aumentano di dimensione fino a occupare la maggior parte del volume della cellula parassitata e possiedono un nucleo singolo e grande.

I microgametociti vanno invece incontro a una serie di divisioni cellulari producendo organismi flagellati uninucleati. I microgametociti escono dalla cellula ospite e penetrano nei macrogametociti fecondandoli, dando origine allo zigote che, dotandosi di una parete cistica, viene espulso con le feci sotto forma di oocisti.

Le coccidiosi sono malattie parassitarie causate dallo sviluppo e dal moltiplicarsi, nelle cellule epiteliali dell’intestino, dei coccidi. La malattia è il risultato della rottura dell’equilibrio tra parassiti, ospite e ambiente. Quest’ultimo, nelle condizioni di allevamento intensivo a terra come quello dell’avifauna di interesse faunistico-venatorio, favorisce lo sviluppo della coccidiosi. La patogenicità di Eimeria spp., così come quella di tutti i coccidi in genere, è dovuta anche ad altri fattori dipendenti sia dal patogeno, sia dall’ospite.

Bibliografia
Manuale della Coccidiosi nel Pollo, Manuale della Coccidiosi nel Tacchino
Bayer Animal HealthCare

www.poultrynet.org

Coccidiosi del Pollo

La coccidiosi è la patologia tra le più importanti dal punto di vista economico nell'allevamento del pollo e del tacchino. Se nel tacchino è spesso sottovalutata, forse per il fatto che molto raramente si presenta in una forma clinica grave, nel pollo provoca spesso danni ingenti aprendo la porta anche ad altre patologie  Oltre a presentarsi in forma sub-clinica, nel pollo si osservano spesso delle vere e proprie rotture, soprattutto nel periodo di sospensione del coccidiostatico nel mangime. Si sono segnalate anche rotture in gruppi vaccinati.

Sono nove le specie di coccidi appartenenti al genere Eimeria descritte nel pollo, ma solamente sette sono attualmente considerate certe: Eimeria acervulina - Eimeria praecox - Eimeria maxima - Eimeria mitis - Eimeria necatrix - Eimeria tenella- Eimeria brunetti.

Queste specie sono strettamente specifiche del pollo e non possono infettare altri uccelli o mammiferi. Possono essere differenziate attraverso la morfologia, la localizzazione intestinale e la patogenicità con conseguenti lesioni caratteristiche a livello intestinale e tipo di diarrea, con o senza sangue. La più facilmente identificabile è la Eimeria maxima che, come si evince dal nome stesso, è la più grande di tutte, con colorazione tendente all'arancione e la parete leggermente rugosa. Le altre specie sono più difficili da riconoscere, soprattutto in presenza di infezioni miste. È grazie al tropismo specifico che ognuna di esse possiede che possiamo identificarle:

Eimeria acervulina - completa il suo ciclo biologico nel duodeno
Eimeria tenella - si localizza quasi esclusivamente nei due diverticoli ciechi del crasso al confine con l'ileo
Eimeria necatrix - completa la fase asessuata nel digiuno-ileo, quella sessuata nei ciechi
Eimeria praecox - colonizza il duodeno e parte del digiuno
Eimeria maxima - infetta l'intestino medio ma più spesso risale al duoneno
Eimeria mitis - colonizza primariamente l'ileo, dal diverticolo di Meckel al cieco
Eimeria brunetti - si localizza in preferenza verso il retto e la cloaca

È da evidenziare che in caso di gravi infezioni i coccidi possono spingersi in zone dell'intestino molto più ampie, fattore che rende più difficile la loro indicazione.

I soggetti colpiti mostrano sensibilità al freddo e prostrazione, assumono la posizione a palla, chiudono o socchiudono gli occhi, presentano piume arruffate e sporche e ali cadenti. Questo stato è accompagnato da anoressia, perdita di peso e diarrea. Non è chiaramente una sintomatologia patognomonica, tuttavia l'allevatore o il tecnico possono correlarla alla coccidiosi se osservata in soggetti di età compresa fra tre e quattro settimane. Possono essere riscontrati due tipi di coccidiosi:

La coccidiosi ciecale causata da Eimeria tenella, che se si manifesta in forma clinica può avere conseguenze devastanti in termini di mortalità.

La coccidiosi dell'intestino tenue causata dalle altre sei specie. È generalmente meno grave, anche se in caso di gravi infestazioni di Eimeria maxima ed Eimeria necatrix possiamo osservare diarrea con presenza di sangue nelle feci e mortalità.

La coccidiosi intestinale clinica è caratterizzata da perdita di appetito, da calo delle performances zootecniche e da diarrea. Può essere inoltre alterato il metabolismo generale, influire sulla deposizione (arresto della deposizione, uova più piccole, guscio sottile, alterazioni del colore) o sulla produzione, con cali di performances zootecniche, scarsa uniformità nei gruppi, sviluppo di contaminanti nella flora intestinali (Clostridium perfrigens, responsabile della gangrena gassosa). Anche le infezioni subcliniche hanno conseguenze sulle rese zootecniche con gravi perdite economiche e cattiva qualità del prodotto e scarti al macello.

Con la vaccinazione e/o con l'impiego di anticoccidici efficaci, la mortalità per coccidiosi è rara e la malattia in questo caso si caratterizza per crescita scarsa, incremento dell'indice di conversione e lesioni intestinali che talvolta sono difficili da identificare. In questi casi è consigliabile intervenire con un trattamento di Toltrazuril (Baycox 2,5% - Bayer) in acqua di bevanda per due giorni alla concentrazione di 7 mg x kg di peso vivo.

Bibliografia
Manuale della Coccidiosi nel Pollo - Bayer Animal HealthCare

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Eimeria

Eimeria maxima oocysts – 30um = 30 microns

Domain: Eukaryota
Kingdom: Chromalveolata
Superphylum: Alveolata
Phylum: Apicomplexa
Class: Conoidasida
Order: Eucoccidiorida
Family: Eimeriidae
Genus: Eimeria Schneider, 1875

Species
Eimeria acervulina
Eimeria ahsata
Eimeria bovis
Eimeria brunetti
Eimeria fraterculae
Eimeria maxima
Eimeria meleagridis
Eimeria mitis
Eimeria necatrix
Eimeria praecox
Eimeria stiedae
Eimeria tenella
Eimeria zurnii etc.

Eimeria is a genus of Apicomplexan parasites that includes various species responsible for the poultry disease coccidiosis. Medications are available for the parasite; however, drug resistance is common as well as possible drug residues in the meat once the animal is butchered. Vaccines have been developed but one vaccine will only cover one species and not others. So far the best practice is to vaccinate the chicks once they hatch from the egg so they are immune for life. Symptoms of Eimeria infection include bloody diarrhea due to intestinal epithelium dying off since a large number of oocysts and merozoites burst out of the cells. Necrotic tissue clogs the cecum causing the organ to die.

Eimeria Life Cycle

Eimeria have a complex life cycle that begins after oocysts that are in the litter are ingested by chickens. The grinding action of the gizzard coupled to the enzymes in the gut of chickens leads to release of the sporozoite stage. The sporozoites search out particular regions of the gut and invade the epithelial cells lining the intestine. This invasion may occur within 1 to 6 hours after the oocysts are ingested. After invasion, the sporozoites undergo replication, which leads to a rapid increase in another stage of the parasite called merozoites. This developmental stage breaks out of the gut cells and invades more cells of the gut, multiplying once again. The effects of coccidiosis are generally associated with the lysing of host epithelial cells by merozoites. As many as four generations of merozoites may develop in the gut during an infection. The number of generations is dependent on the particular species of Eimeria. Some, as yet unidentified, signal tells the merozoites to develop into the sexual stages called micro- (male) and macro-(female) gametocytes. These develop into micro- and macrogametes which fuse to form a zygote. The zygote develops into an oocyst stage that are eventually released in the feces. These oocysts are covered by a hard shell, but first must undergo further development (sporulation) in litter to become infectious for chickens. The whole process between oocyst ingestion and release may take between 4-6 days to complete.