Lessico


Dedalo

Dedalo e Icaro di Charles Paul Landon - 1799

In greco Daídalos, in latino Daedalus: Abilissimo artefice ateniese, che si diceva di stirpe reale, discendente di Eretteo, mitico re di Atene, figlio e successore di Pandione o di Erittonio (un'altra versione dice che Eretteo venne in Attica dall'Egitto per salvare la regione da una carestia). Secondo la leggenda Dedalo inventò una serie di strumenti, come l’accetta e il livello, e le vele delle navi, queste, pare, ancora sconosciute ai Greci. Era famoso come architetto e scultore e le statue che creava erano fatte con tale arte che si muovevano e parevano vive. Geloso di Galo (o Talo), un suo nipote e discepolo che aveva inventato la sega, il regolo e il tornio, lo buttò giù dall’alto di una casa e fu quindi costretto a fuggire da Atene.

Pasifae e Dedalo con la vacca di legno
Pittura murale della Casa dei Vettii – Pompei – I sec. dC

Si rifugiò allora da Minosse, re di Creta, che lo accolse con grandi onori, ma fu dal geniale ospite mal ricompensato. Dedalo, infatti, costruì per la regina Pasifae la famosa giovenca grazie alla quale la donna riuscì a soddisfare la sua infame passione per un bellissimo toro. Costruì anche il Labirinto, un edificio pieno di corridoi e di stanze, in fondo al quale venne alloggiato il Minotauro, mostro della mitologia greca, un uomo con la testa di toro.

Minotauro - (1877-86)
George Frederick Watts (Londra 1817-1904)

Dedalo offese nuovamente il re, suggerendo ad Arianna l’espediente del filo per fare ritrovare a Teseo la via d’uscita da quell’intrico di corridoi, dopo che costui aveva ucciso il mostro. Minosse allora fece rinchiudere Dedalo e il figlio Icaro nel Labirinto stesso, e il grande artefice vi rimase finché, con il pretesto di aver bisogno di cera e di penne per una sua nuova creazione, non riuscì a fabbricare un paio di ali per sé e un paio per il figlio e a fuggire in tal modo, librandosi nell’aria.
Icaro, maldestro, precipitò nel mare, ma il padre raggiunse Cuma, in Campania, dove eresse un magnifico tempio al dio Apollo, a cui consacrò le ali da lui fabbricate. Poi passò in Sicilia e fu accolto dal re Cocalo
e dalle sue figlie con molta benevolenza.

Minosse lo inseguì e chiese a Cocalo di consegnarglielo, ma le figlie di Cocalo, innamorate di Dedalo, uccisero il re di Creta e l’illustre inventore fu di nuovo libero. Pare tornasse ad Atene e che fosse il capostipite del demo dei Dedalidi. Al di là del mito, la figura di Dedalo impersona l'espansione della cultura minoica nel Mediterraneo, l'influsso dell'arte cretese in Attica, la colonizzazione greca della Sicilia.