Lessico


Charles-Émile Jacque

Charles-Émile Jacque, nato a Parigi il 23 maggio 1813 e morto a Parigi il 7 maggio 1894, all'età di 81 anni, è un pittore di animali e un incisore francese che con Jean-François Millet (Gréville-Hague, 4 ottobre 1814 – Barbizon, 20 gennaio 1875) rappresenta l'École de Barbizon. Con il termine Scuola di Barbizon o Barbisonniers si identifica un gruppo di pittori e una corrente paesaggista del realismo collegata alla località di Barbizon in Francia, non lontana dalla foresta di Fontainebleau.

Comincia col fare un apprendistato di incisore presso un fabbricante di carte geografiche, ma nello stesso anno si ritrova arruolato nell'esercito e partecipa all'assedio della città di Anversa durante la rivoluzione belga. Finirà il suo periodo di vita militare nel 1835 con il grado di caporale e riprenderà la sua formazione nelle attività artistiche come autodidatta. Farà numerosi soggiorni a Épervans (un comune francese di 1.658 abitanti situato nel dipartimento della Saona e Loira, nella regione della Borgogna), dove la sua famiglia risiede dal 1830. Realizzerà un grande numero di paesaggi e di rappresentazioni della vita quotidiana in questa regione.

Parte per l'Inghilterra nel 1836 e soggiorna a Londra fino al 1838. Vi produrrà una serie di incisioni su legno per illustrare un'edizione dell'opera di Shakespeare, e anche altre incisioni per illustrare La Grèce pittoresque, come pure dei disegni destinate a illustrare delle riviste inglesi.

In compagnia di Millet frequenta la città di Barbizon dopo il 1845. La leggenda racconta che, fuggendo dall'epidemia di colera che colpiva Parigi, nell'agosto del 1849 Jacque si installa a Barbizon con Jean-François Millet e Théodore Rousseau (1812-1867).

Sin dalle prime opere, i motivi che predilige sono di ispirazione rurale o campestre: è il pastore e la sua truppa di montoni o di maiali in mezzo alla natura o nel cortile della fattoria, i cortili che fanno razzolare su un cumulo di letame, etc. Lui è il testimone obiettivo e divertito di tutte le scene della vita rurale. Trova la sua ispirazione nei paesaggi dell'l'Île-de-France, della Borgogna, del Béarn, della Bretagna, etc.

Oltre che per la sua pittura, Jacque è celebre per le sue acqueforti. Partecipa al rinnovamento di questa tecnica nel XIX secolo. Inizia molto presto la sua carriera di incisore, a partire dal 1836. Dopo aver realizzato delle incisioni di riproduzione basandosi sui maestri olandesi, Jacque sin dedica alla incisione originale. Con l'aiuto del suo amico Auguste Delâtre (1822-1907) stampò le sue prime serie di acqueforti. Per il Salone del 1845 Baudelaire ha detto di lui: "Il Signor Jacque è una nuova fama che andrà sempre più aumentando, speriamo. La sua acquaforte è molto audace è il suo soggetto è molto ben concepito.Tutto ciò che Jacque fa sul cuoio è pieno di una libertà e di una schiettezza che ricorda gli antichi maestri".

Henri Béraldi (Parigi 1849-1931, collezionista di stampe, bibliofilo, scrittore d'arte ed editore) ha distinto due periodi della sua carriera. Il primo è quello più spontaneo di piccole vignette di ispirazione olandese. Il secondo, quello della notorietà, corrisponde a quello della produzione di tavole più grandi in cui si smorza, citando le parole di Olivier Fanica, "il carattere olandese della sua opera".

La vita era difficile per un artista con una famiglia a carico. Per nutrire la sua famiglia, Jacque eseguì numerosi disegni (incisi su legno) destinati a dei libri. Tra i numerosi libri citiamo Le Vicaire de Wakefield di Oliver Goldsmith, La Chaumière indienne, una nevella pubblicata insieme a Paul et Virginie, La Grèce pittoresque di Christopher Wordsworth, Versailles ancien et moderne di Alexandre de Laborde. Nel 1851 consegnò anche alcuni disegni per il giornale L'Illustration. Fu anche un eccellente caricaturista e consegnò numerose divertenti litografie per il Musée Philipon e il Charivari.

Nel 1843 realizza delle incisioni su acciaio per uno dei libri più belli edito nel XIX secolo: Contes du temps passé di Charles Perrault edito da Curmer.

Le sue rappresentazioni di animali erano particolarmente indirizzate agli appassionati di animali belli che la nascente zootecnia proponeva agli allevatori esperti. I suoi montoni prediletti sono dei merino, razza in voga a quei tempi. I suoi polli corrispondono alle belle razze di cui allora gli appassionati sono infatuati. Scrisse una delle prime monografie sull'allevamento del pollame. Quest'opera, Le Poulailler, pubblicato nel 1858 dalla Librairie Agricole de la Maison Rustique, fu ripubblicato una decina di volte. In questo periodo, a Barbizon, si lancia pure nella vendita per corrispondenza di uova di galline selezionate!

Dal 1830 fu uno dei maestri dell'École de la Nature, detta anche École de Barbizon.

Jacque ebbe due figli: Émile Jacque (1848-1912), sepolto nel Cimetière du Père Lachaise, e Frédéric Jacque (1859-1931), nato a Montrouge e morto a Barbizon. Entrambi furono degli eccellenti pittori di paesaggi e di animali, come pure incisori e illustratori.

Charles-Émile Jacque è sepolto nel Cimetière du Père Lachaise.

Autoritratto