Lessico


Padova

Antenore - Prato della Valle

Antenore è un personaggio della mitologia greca: era un anziano saggio troiano. Infatti fu Antenore (Iliade, libro VII) il saggio che implorò i Troiani affinché restituissero Elena al marito Menelao per scongiurare la guerra contro gli Achei. Secondo una versione più tarda del mito, Antenore tradì i Troiani consegnando ai Greci il Palladio (antichissimo simulacro della dea Atena conservato nella rocca di Troia) e aprendo il ventre del cavallo di legno e le porte della città, avendo così salva dai Greci la vita per sé e la sua famiglia. Partì coi suoi figli e raggiunse il nord Italia. Secondo Tito Livio Antenore fondò Padova, nella quale sorgerebbe la sua tomba. Dante nominò Antenora la zona dell'Inferno (canto XXXII) dove sono puniti i traditori della patria, prendendo spunto da leggende medievali legate al suo nome. 

La leggenda vuole che Padova sia stata fondata dal troiano Antenore nel 1184 aC: in effetti nel nucleo più antico della città sono stati rinvenuti reperti archeologici risalenti al sec. X aC e costruzioni paleovenete. Nel 302 aC è documentata la fortunata resistenza opposta da un esercito patavino alle scorrerie di Cleonimo, re di Sparta.

Alleatasi con Roma nella guerra contro i Galli Boi e Insubri (225-222 aC) e poi nella II guerra punica, nel 49 aC fu eretta a municipio. Padova divenne allora una delle città più ricche (soprattutto in virtù delle sue manifatture di tessuti) e più popolose dell'Impero.

Invasa nel sec. V dC dai barbari di Alarico, di Radagaiso e di Attila, nel 601 fu quasi completamente distrutta dal longobardo Agilulfo e la popolazione cercò rifugio nelle zone lagunari e a Monselice. Conquistata dai Franchi alla fine del sec. VIII e poi retta dai conti istituiti dagli Ottoni, sotto il governo dei vescovi e malgrado avesse dovuto subire l'invasione degli Ungari, Padova cominciò a rifiorire.

Nel sec. XII la città si organizzò in libero comune e lottò contro il Barbarossa, di cui cacciò il vicario e contro cui partecipò alla Lega Veronese (1164) e Lombarda (1167). Governata da un podestà dal 1175, nel 1222 divenne sede universitaria in seguito all'esodo, per ragioni politiche, di maestri e scolari da Bologna, ed è la più antica d'Italia dopo quella di Bologna.

Antonio Savonarola - Prato della Valle

Antonio Savonarola fu condottiero dei Padovani contro il tiranno Ezzelino III da Romano e difese una fortezza sita sulla strada tra Padova e Vicenza. A ricordo di questo avvenimento l'antichissima vicina porta cittadina si chiamò col suo nome. La statua, eretta nel 1778, venne fatta rifare allo scultore Natale Sanavia nel 1876 a cura e spese del Comune di Padova. - Visto il cognome, si può presumere che Antonio fosse antenato o parente del medico Michele Savonarola.

Nel 1226 Padova partecipò alla seconda Lega Lombarda contro Federico II, ma nel 1237 fu conquistata da Ezzelino III da Romano - signore di Verona, Vicenza e Padova (Onara 1194 - Soncino 1259) - che due anni dopo costrinse i Padovani ad accogliere l'imperatore.

Ezzelino fu cacciato da Padova nel 1256 dai guelfi “collegati” da papa Alessandro IV; nel 1318 il territorio padovano, che includeva Vicenza, Feltre, Bassano, Rovigo, fu conquistato dai da Carrara. Sotto Francesco il Vecchio (1371), Padova fu sconfitta una prima volta dai Veneziani e si alleò con i Genovesi; indebolita dall'occupazione viscontea (1388-90), la città fu riconquistata dai Veneziani nel 1405: Francesco il Giovane da Carrara e il figlio furono uccisi.

Durante la Lega di Cambrai, nel 1509, la nobiltà padovana, ostile a Venezia, aprì le porte della città agli imperiali di Massimiliano I; i Veneziani però, con l'aiuto del popolo e guidati da Andrea Gritti, li cacciarono. Alla caduta della Repubblica di Venezia, anche Padova fu invasa dai Francesi e ceduta all'Austria con il Trattato di Campoformido.

L'Università padovana fu al centro delle insurrezioni del 1848 e il 22 ottobre 1866 un plebiscito sancì l'unanime adesione del popolo al Regno d'Italia. Al termine della I guerra mondiale nei pressi di Padova (villa Giusti) fu firmato l'armistizio con l'Austria (3 novembre 1918). Attiva fu la partecipazione degli studenti padovani alla Resistenza, chiamati alla lotta dal rettore dell'Università Concetto Marchesi.

Lega Lombarda

Nome di due alleanze antimperiali formatesi tra vari Comuni dell'Italia settentrionale. La prima si costituì contro Federico Barbarossa, che nella Dieta di Roncaglia (1158) riordinando l'amministrazione in Italia aveva ristabilito tutti i tradizionali diritti imperiali a scapito delle libertà comunali. Così nel monastero di Pontida, presso Bergamo, il 7 aprile 1167 avvenne il giuramento dei Comuni di Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona e Milano, ai quali nel dicembre si unirono Venezia, Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Ferrara, Lodi, Piacenza, Parma, Modena, Bologna, mentre Pavia e Como rimasero fedeli all'imperatore. La Lega ottenne la protezione di papa Alessandro III, a cui fu dedicata la città di Alessandria, fondata nel 1168 dagli aderenti. Il Barbarossa nel 1174 discese in Italia per la quinta volta e pose l'assedio ad Alessandria che venne liberata dall'esercito della Lega. Il 29 maggio 1176, poi, nella battaglia di Legnano l'imperatore venne duramente sconfitto e costretto ad accettare la pace. Tale pace, conclusa a Costanza (1183), riconosceva la Lega e permetteva che i Comuni eleggessero i propri magistrati, che avrebbero ricevuto poi investitura dall'imperatore.

Seconda Lega Lombarda

Nel 1226 si costituì la seconda Lega Lombarda contro l'imperatore Federico II, il quale vinse a Cortenuova (1237). Ma dopo che papa Gregorio IX ebbe aderito alla Lega l'esercito imperiale venne a sua volta sconfitto a Parma (1248) e a Fossalta (1249). La lotta finì per la sopravvenuta morte di Federico II (1250).

Prato della Valle

Il Prato della Valle è una grande piazza ellittica divenuta uno dei simboli di Padova. Oltre a essere la maggiore piazza padovana è una delle più grandi d'Europa, estesa per circa 90.000 mq. La piazza è in realtà un grande spazio monumentale caratterizzato da un'isola verde centrale, l'Isola Memmia, circondata da una canaletta e da un doppio basamento sormontato da statue.

Le origini della piazza sono dovute ad Andrea Memmo, patrizio veneziano, nominato provveditore a Padova, che nel 1775 decise di riqualificare tutta l'area, all'epoca paludosa. Il progetto, rimasto in parte incompiuto, è visibile in un' incisione su rame di Francesco Piranesi del 1785. Sembra che Memmo avesse commissionato questa e altre rappresentazioni e le tenesse esposte a Palazzo Venezia, sede dell'ambasciata della Repubblica a Roma, nell'intento di ottenere il finanziamento per le statue ornamentali, proponendolo a persone notabili. Il progetto esecutivo fu redatto da Domenico Cerato, professore di architettura a Vicenza e Padova.

Le bonifiche preliminari furono dirette da Simone Stratico e portarono alla luce i resti di un teatro romano (Zairo), rendendo così l'iniziativa un'occasione per recuperare una zona storicamente di uso pubblico. Le acque drenate dalla piazza e raccolte nella canaletta che circonda l'Isola Memmia, sono allontanate tuttora dal Canale Alicorno, oggi quasi completamente coperto.

Particolarmente rilevanti sono alcuni monumenti che si affacciano sul Prato della Valle: la Basilica benedettina di Santa Giustina, la Loggia Amulea in stile neogotico e molti palazzi costruiti tra il Quattrocento e l'Ottocento.

Le statue che adornano la piazza sono 78: 38 lungo l'anello interno all'Isola Memmia, 40 lungo quello esterno. Esse rappresentano i più illustri figli della città, padovani di nascita o d'adozione (soprattutto attraverso l'università). Alcuni dei più importanti sono:

Anello esterno
Nord-Ovest: Antenore, Torquato Tasso, Pietro D'Abano
Sud-Ovest: Andrea Mantegna, Papa Paolo II
Sud-Est: Papa Eugenio IV, Ludovico Ariosto, Albertino Mussato, Giuseppe Tartini
Nord-Est: Francesco Petrarca, Galileo Galilei
Anello interno
Nord-Ovest: Sperone Speroni, Tito Livio, Giovanni Dondi dell'Orologio
Sud-Ovest: Gustavo II Adolfo di Svezia, Papa Alessandro VIII
Sud-Est: Papa Clemente XIII, Antonio Canova, Francesco Guicciardini, Giovanni Sobiesky
Nord-Est: Francesco Morosini

Prato della Valle è entrato da subito nelle simpatie dei padovani che sovente lo chiamano semplicemente Prato, è noto anche come "prato senz'erba" poiché per lungo tempo privo di tappeto erboso, il Prato ora ne è vastamente ricoperto.

Mentre negli anni '90 il Prato era meno frequentato, oggi tutta la piazza è stata riqualificata e ampiamente impiegata dai padovani per passeggiate o altro: in estate difatti la piazza è animata da molta gente che pattina, passeggia o studia, magari prendendo il sole. Le sere d'estate il Prato è gremito di giovani, negli ultimi anni si sono formati veri e propri gruppi di ragazzi che intrattengono la gente con musica o piccole recite improvvisate. Ogni sabato ospita il mercato tradizionale di Padova con oltre 160 banchi e ogni terza domenica del mese il mercatino dell'antiquariato.

Alcuni anni Prato della Valle è stata sede della tappa padovana del Festivalbar, e recentemente ha anche ospitato gare di pattinaggio, grazie all'ampio anello asfaltato che circonda la piazza. Ogni capodanno e ferragosto vengono organizzate in Prato feste con musica e fuochi artificiali; particolarmente apprezzati quelli ferragostani che registrano spettatori da tutto il Veneto.

In occasione dei grandi eventi sportivi (Olimpiadi o Mondiali di calcio) vengono allestiti dei megaschermi che richiamano decine di migliaia di persone, in particolare in occasione dei mondiali di calcio del 2006 la piazza è stata completamente riempita durante le partite della nazionale italiana.

History of Medicine
Padua

Padua, the famous rival of Bologna, received a university in 1222 from Frederick II. Just as the University Of Leipzig originated in consequence of the migration of students and professors from the University of Prague in 1409, so Padua came into existence through a secession from Bologna. Bologna was soon surpassed by the daughter institution, and, from the foundation of the University of Vienna in 1365 until the middle of the eighteenth century, Padua remained a shining model for the medical school of Bologna.

The first teacher of repute was Pietro d'Abano (Petrus Aponensis, 1250 to about 1320), known as the "great Lombard" -- an honorary title received during his residence at the University of Paris. On account of his too liberalistic opinions and his derision of Christian teaching in his "Conciliator differentiarum", his chief medical work, he was accused of being a heretic.

From this period also date the "Aggregator Brixiensis" of Guglielmo Corvi (1250-1326), a work in even greater demand in later times, and the "Consilia" of Gentile da Foligno (d. 1348), who, in 1341, performed the first anatomical dissection in Padua.

The fame of the school of Padua was greatly advanced by the family of physicians, the Santa Sophia, which about 1292 emigrated from Constantinople, and whose most famous members were Marsilio (d. 1405) and Galeazzo (d. 1427). The latter, one of the first teachers in Vienna (about 1398-1407), and later professor at Padua, wrote in Vienna a pharmacopoeia which indicates absolutely independent observation in the field of botany. His antithesis and contemporary was Giacomo dalla Torre of Forli (Jacobus Foroliviensis, d. 1413), professor at Padua, known for his commentary on the "Ars parva" of Galen. Giacomo de Dondi (1298-1359), author of the "Aggregator Paduanus de medicinis simplicibus", tried to disengage a salt from the thermal waters of Abano, near Padua.

As anatomist and practitioner we must mention Bartholomaeus de Montagnana (d.1460), and the grandfather of the unfortunate Savonarola, Giovanni Michele Savonarola (1390-1462), author of the "Practica Major", who worked along the same lines.

Catholic Encyclopedia