Lessico


Lago di Patria

Piccolo lago costiero (1,87 kmq)  in provincia di Napoli, lungo il litorale tirrenico, tra la foce del fiume Volturno e la regione vulcanica dei Campi Flegrei. Anticamente era detto Literna Palus, Palude di Literno.

Lago Patria è una frazione del comune di Giugliano in Campania, in provincia di Napoli. Si trova sul litorale Domitio e assieme alle vicine Varcaturo e Licola costituisce la circoscrizione di decentramento del Comune di Giugliano in Campania denominata "Licola - Lago Patria". È affacciata sull'omonimo lago ed è la più piccola delle tre località sul litorale.

Storia

Quest'area, abitata dagli Osci nel V – IV secolo aC, conobbe un notevole sviluppo sotto i Romani che qui fondarono Liternum, dove dedussero nel 194 aC una colonia di cittadini, circa 300 famiglie, tra cui quella del condottiero e uomo politico romano Scipione l'Africano (Roma 235 - Literno 183 aC) che, in contrasto con Roma, qui scelse di andare in esilio volontario e del quale proprio qui si trova la tomba.

Sulla tomba, come riferisce Valerio Massimo, Scipione fece incidere la frase Ingrata patria ne ossa quidem mea habes - Ingrata Patria, non avrai le mie spoglie!. Da questa frase derivò poi il nome stesso della località. - Factorum et dictorum memorabilium liber V 5.3.2:  Africanus superior non solum contusam et confractam belli Punici armis rem publicam, sed paene iam exsanguem atque morientem Karthaginis dominam reddidit. cuius clarissima opera iniuriis pensando cives <vici> ignobilis eum ac desertae paludis accolam fecerunt. Eiusque voluntarii exilii acerbitatem non tacitus ad inferos tulit, sepulcro suo inscribi iubendo 'ingrata patria, ne ossa quidem mea habes'.

Nel II secolo Liternum era abbastanza popolata da risultare una prefettura tra le più fiorenti della Campania felix. Di quel periodo storico oggi restano i reperti archeologici del Foro, il tempio, la basilica e il teatro; si suppone si possano scoprire ancora altri importanti reperti, seppure non pare facile rintracciarne.

Nel tempo l'estensione del tessuto urbano ha portato le costruzioni a ridosso degli scavi ed è capitato anche che durante l'ampliamento di un ristorante siano stati trovati resti della città antica. Sembra che l'espansione sia terminata a causa di una catastrofe naturale, forse un'onda anomala, che ha trasformato la zona in una palude.

Solo negli anni trenta del XX secolo, in epoca fascista, la zona è stata bonificata e oggi sta vivendo una nuova espansione: da area prevalentemente agricola si è trasformata in area turistica e di villeggiatura. Lago Patria è uno dei luoghi della periferia di Napoli dove l'edilizia abusiva prende sempre più piede.

Economia

Il potenziamento delle strutture alberghiere e balneari è l’obiettivo principale per lo sviluppo della zona, che risulta possedere attualmente una ricettività di circa duemilacinquecento posti letto. Oggi Lago Patria sta subendo anche una forte espansione sia edilizia che demografica: in cinque anni la popolazione è più che raddoppiata, tanto che è stata richiesta più volte la scissione dal comune di Giugliano, declinata più volte.

La macchia mediterranea di Lago Patria, come quella di Licola, rifugio di numerose specie di uccelli, sia stanziali che migratori, è quasi scomparsa grazie anche alle varie strutture che ogni anno si allargano a macchia d'olio, impossessandosi (anche abusivamente) del territorio demaniale. Ci si potrebbe chiedere se, con tali spazi disponibili, sia possibile auspicare che un giorno sia fatto un parco pubblico a disposizione di tutta la comunità.

Marina di Lago di Patria - Sullo sfondo l'Isola di Ischia




Il lago di Patria

di Stefano Montone

Il lago Patria è un grande bacino di origine vulcanica situato ai confini tra le province di Caserta e Napoli. Esso è alimentato sia da corsi d'acqua dolce (tra cui il compianto "Vena" una volta ricchissimo di pesce), sia da una foce formata da un canale cementificato di alcune centinaia di metri che fa sì che vi penetri l'acqua salata. Ad alimentare il bacino vi sono anche alcune risorgive di acqua dolce. All'interno del bacino formato di acqua salmastra trovano un habitat ideale tutte le specie di mare con abbondanza di spigole, cefali, orate e anguille.

Orbene si può sicuramente affermare che la fauna del lago è stanziale, le caratteristiche morfologiche dei pesci presenti nel bacino sono diverse da quelle che si riscontrano nelle stesse specie pescate in mare a poca distanza. La spigola è quella caratteristica dell'acqua salmastra con un colore tendente allo scuro con un gran numero di femmine caratterizzate in età giovanile dalle classiche palline nere sul dorso. Quelle pescate in mare invece sono di un grigio-argento molto vivo. Anche i cefali sono diversi, tendenti anch'essi allo scuro. Le orate sono bellissime con colori sgargianti e con delle venature che vanno dal blu cobalto al verde smeraldo. Ciò non significa che il pesce del lago sia meno saporito di quello del mare.

Appena si giunge sul lago si notano subito dei cartelli molto vecchi con scritto "divieto di pesca", infatti il lago è sottoposto a vincolo esclusiva di pesca della Società Ittica Lago Patria. La cosa certa è che per evitare spiacevoli disguidi è utile procurarsi l'autorizzazione di tale azienda. L'autorizzazione permette di pescare in località "remiera" dove vi è appunto lo stadio del remo dove si allenano i predecessori dei fratelli Abbagnale, pertanto occhio! quando lanciate. In effetti sfogliando testi di storia locale verifichiamo che il lago mantiene il monopolio di pesca fin dal medioevo, infatti nel 1121 i principi longobardi di Capua lo concessero ai monaci Benedettini di San Lorenzo di Aversa.

La Chiesa mantenne il dominio sul lago fino al 1860, dopodiché fu ceduto al demanio e di conseguenza dato in concessione ai privati. Al centro del lago è stata eretta una stupenda statua della Madonna la cui presenza rassicura lo spirito di chi si avvicina al lago. Gran parte del lago è perimetrata dalla strada detta "circumlago", dove si trovano alcuni ristoranti e delle aree verdi per un picnic in famiglia. Anche qui la legenda vuole che il centro del lago sia senza fondo e che lo stesso abbia inghiottito l'antica città di Liternum.

In effetti, pur non essendovi prove certe dell'esistenza di ruderi nel lago, dobbiamo affermare che poco distante (e qui la presenza è più che certa) l'acqua del mare inghiottì la città di Sinuessa creando il paradiso dei surfcasters campani. A ciò va aggiunta la natura vulcanica del posto e che la vicina Pozzuoli ogni tanto si abbassa improvvisamente; aggiungiamo poi il grande fenomeno erosivo della costa della attigua di Ischitella, nonché il lampante esempio del faro di Scatozza (Castelvolturno) che circa un trentennio fa fu costruito sulla terra ferma e che attualmente spunta fuori dall'acqua a circa 500 metri dalla riva - e otteniamo la considerazione che forse sotto al lago, in quella buca definita dai ricercatori "scalino a strapiombo" vi sia effettivamente qualcosa - forse qualcosa di diverso e di addirittura antecedente all'antica Liternum il cui foro risalente II secolo aC venne alla luce sulle sponde del lago nel 1932.

Per concludere la parte mitologica dell'articolo vi invitiamo a fare una visita alla villa romana con relativa tomba (trafugata già secoli or sono) di Publio Cornelio Scipione l'Africano vincitore di Annibale. L'ipotesi più logica è che dove ora vi è il lago scorresse un canale, forse l'antico corso di Vena, sulla cui sponde era insediata una primitiva comunità di pescatori e che un improvviso evento vulcanico abbia formato uno dei tanti crateri presenti in zona che poi raffreddandosi si sia riempito con l'acqua del canale e delle sorgenti attigue. Nel lago si praticano un po' tutte le tecniche di pesca. La pesca a fondo dell'orata e della spigola si pratica con canne da surf e lanci lunghi, come zavorra consigliamo un temolino perché il fondo è pieno di alghe.

Il temolino, o comunque un piombo privo di rampini, dovrà essere scorrevole per non insospettire il pesce. Come esca innescheremo coreano, tremolina e verme americano. Amo dell' 8-10 e terminale di due metri dello 0,16. - stessa montatura ma innescando grossi lombrichi per catturare grosse anguille. Altra montatura di sicuro effetto è quella con temolino terminale, terminale paternoster lungo e flotter per permettere all'esca di non nascondersi tra le alghe. Per la bolognese galleggianti leggerissimi, terminali 0,8 - 0,10 lunghi non meno di un metro - la fiondata di bigattino non dovrà mai mancare.

Canna fissa di 7 - 8 metri per la pesca del cefalo, galleggianti di circa un grammo, piombatura in corona di pallini, con terminale di 70 cm. Si innesca pane francese o pastella pronta. Pasturare con sfarinati a base di pane e formaggio. Spinning - è d'obbligo usare il gran pescatore n° 0 - 1; va bene anche la semplice piumetta lanciata con pesanti bombarde galleggianti. Per le grosse spigole vanno bene anche i pesci finti e le esche siliconiche bianche. La pesca con il cotton fioc - l'esca è appunto costituita da un bastoncino bianco di un cotton fioc il quale verrà privato delle palline di cotone e infilato sull'amo dalla parte posteriore.

Tale pesca si pratica a galla utilizzando specifiche canne da bombarda. Il movimento del bastoncino di plastica attira le spigole in modo incredibile. Di notte - al calar del sole è possibile pescare spigole da sogno innescando un cefalotto vivo o un'anguillina . Si innesca il cefalotto facendo attenzione a non lederne gli organi vitali e lo si lega con un terminale di 2 metri dello 0,25 a un grosso galleggiante piombato. Sul lago è molto praticata la tecnica della "mazzetta" il cui utilizzo abbiamo più volte abbondantemente illustrato sulle pagine di questo sito (vedi articolo Torrente Agnena).

• Esche consigliate:
TREMOLINA - tutte le specie
COREANO - spigola
AMERICANO - orata
LOMBRICO - anguilla
BIGATTINO - spigola, anguilla
PANE E PASTELLA - cefalo
CEFALOTTO ED ANGUILLINEVIVE DI NOTTE - grosse spigole

• Si giunge al Lago Patria tramite la SS Domiziana a 10 km a sud di Mondragone e 10 a nord di Napoli. Dall'auostrada Milano-Napoli si devia (3 km dopo Caserta Sud) in direzione del mare – uscita Pinetamare proseguire in direzione sud.

• Superficie kmq 1,87; è lungo km 2 ed è largo km 1,5 con un perimetro di km 5,500. Località: Giugliano in Campania

• Da visitare la villa romana e la tomba di Scipione l'Africano.

• Il negozio di pesca più vicino, a circa un chilometro è "Piccoli Amici" uno degli esercizi piè fornito della provincia di Caserta.

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