Lessico



Santiago di Compostela

Santiago significa letteralmente San Giacomo, essendo formato dallo spagnolo santo (santo) combinato con Yago, una forma spagnola arcaica di Giacomo, essendo Yago affine al galiziano Iago, derivato dal latino Iacobus o dallo spagnolo Yago, che in ebraico suona Jacob. Yago, o Iago, fanno riferimento a San Giacomo il Maggiore, apostolo di Gesù, patrono della Spagna, e Santiago è un toponimo diffuso nella stessa Spagna e in altre nazioni, come lo è la capitale del Cile. Compostela (o Campostela, in latino campus stellae) significa campo della stella; la città viene talvolta citata anche come "San Giacomo del campo della stella".

Santiago di Compostela o San Giacomo di Compostella (ab. 93.000 circa) è la città spagnola capoluogo della comunità autonoma della Galizia. Situata in provincia di A Coruña, è stata nel 2000 città europea della cultura. Santiago di Compostela, assieme al cammino del pellegrinaggio omonimo, è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'unesco nel 1985. È sede del governo autonomo Galiziano (Xunta de Galicia), luogo di continue pellegrinaggi religiosi provenienti da tutto il mondo e sede universitaria con più di 500 anni di storia.

La città è conosciuta soprattutto per la sua maestosa cattedrale dedicata a San Giacomo da Compostela e per essere la tappa finale di ogni pellegrino che decide di affrontare il vecchio "cammino di Santiago di Compostela". Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d'Europa ha riconosciuto l'importanza dei percorsi religiosi e culturali che attraversano l'Europa per giungere a Santiago de Compostela dichiarando i percorsi "itinerario culturale europeo" e finanziando adeguatamente tutte le iniziative per segnalare in modo conveniente "el camino de Santiago".

Storia

Il nome della città - che ha origini celtiche ed è carica di un profondo senso di religiosità - viene fatto derivare da San Giacomo, apostolo e martire del Cristianesimo (le cui spoglie, secondo la leggenda, sarebbero giunte miracolosamente via mare in Spagna) e dal termine Compostela (o Campostela, in latino campus stellae) che significa campo di stelle; la città viene talvolta citata anche come San Giacomo del campo di stelle. Il web francese aggiunge: En fait, ce serait plus probablement la déformation des mots: «compostum», «compositum» ou «compostellum», signifiant «apprêts funéraires» ou «tombeau».

Situata in una depressione nell'immediato interno della costa nord-occidentale della Spagna, proprio davanti all'Oceano Atlantico, era considerata - prima del viaggio di Cristoforo Colombo, nel 1492 - il bordo estremo conosciuto della terra, la finis terrae. Molte le leggende fiorite nel tempo intorno a questa località: una di esse la vuole come punto di congiungimento delle anime dei morti pronte a seguire il sole nel suo corso per attraversare il mare. In realtà è meta fin dal Medioevo di importanti pellegrinaggi di fedeli, che la ritengono un punto centrale della cristianità.

La tradizione vuole che nell'anno 813 l'eremita Paio venisse attirato da strane luci a forma di stella sul monte Libredòn dove esistevano antiche fortificazioni (probabilmente di un antico villaggio celtico). Il vescovo Teodomiro, interessato dallo strano fenomeno, scoprì in quel luogo una tomba che conteneva tre corpi. Uno dei tre aveva la testa mozzata e una scritta: "Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé".

Il web francese dà invece questa versione della leggenda: Vers l’an 813, selon la tradition relatée dans la Concordia de Antealtare écrite vers 1077, vivait près de l’église de San Félix un ermite nommé Pelayo (Pélage). La présence du corps de saint Jacques lui fut annoncée par un ange, alors qu’au même moment les fidèles de l’église étaient avertis par des lueurs divines.

La cattedrale di Santiago

Alfonso II re delle Asturie e di León - detto il Casto (Oviedo 759-842) - ordinò la costruzione sul posto di un tempio e i monaci benedettini nell'893 vi fissarono la loro residenza (El Convento de San Paio de Antealtares). Iniziarono così i primi pellegrinaggi alla tomba dell'apostolo, dapprima dalle Asturie e dalla Galizia poi da tutta l'Europa.

Santiago di Compostela venne distrutta nel 997 dall'esercito musulmano di Almanzor - al-Mansur ibn Abi Amir - e poi ricostruita da Bermudo II. Ma fu il vescovo Diego Xelmirez a iniziare la trasformazione della città in luogo di culto e pellegrinaggio, facendo terminare la costruzione della Cattedrale iniziata nel 1075 e arricchendola con varie reliquie.

Tra squilibri sociali che ostacolarono lo sviluppo economico della città e la scoperta dell'America (che concentrò i commerci al Sud della Spagna), Santiago de Compostela conobbe un lungo periodo d'ombra. Nel XVI secolo fu inaugurata l'Università che diede grande impulso intellettuale; nel XVII e XVIII secolo il risveglio economico e culturale è continuo fino ad arrivare ai nostri giorni quando, con la celebrazione nel 1993 dell'anno Giacobeo, inizia una fase di nuovo splendore per la città.


San Giacomo Apostolo
San Giacomo il Maggiore
patrono di Valenza (AL)
festa il 25 luglio

San Giacomo (detto San Jacopo nella tradizione popolare italiana, Santiago in quella dei paesi di lingua spagnola, Saint Jacques in Francia e São Tiago in Portogallo) è uno dei dodici apostoli ed è detto Maggiore per distinguerlo dall'apostolo omonimo, San Giacomo di Alfeo.

Lui e suo fratello più piccolo, Giovanni il futuro evangelista, figli di Zebedeo e Salomè, nati a Betsaida, erano pescatori insieme al padre sul lago di Tiberiade.

Nel 31 andò da loro Gesù di Nazareth (che aveva già con sé i fratelli Simone e Andrea). Gesù predicava il "Regno di Dio". Si presentò come l'atteso Messia, li invitò ad andare con Lui ed essi lo seguirono. Gesù aveva soprannominato i due fratelli Boanërgés (figli del tuono – Marco 3,17: et Iacobum Zebedaei et Ioannem fratrem Iacobi, et imposuit eis nomina Boanerges, quod est Filii tonitrui) per sottolineare l'inesauribile zelo di cui erano dotati questi apostoli, ma anche il loro temperamento impetuoso.

Giacomo fu il primo apostolo martire, secondo una tradizione bizantina che risale al VII secolo. Dalla morte di Gesù al giorno del suo martirio predicò anche in Spagna. Fu imprigionato, flagellato e decapitato nel 44 a Gerusalemme dal re Erode Agrippa I. La tradizione lo descrive come il primo evangelizzatore della Spagna.

Saint James and Hispania

Saint James, son of Zebedee (d. AD 44) was one of the disciples of Jesus. He was the son of Zebedee and Salome and brother of John the Evangelist. He is called Saint James the Greater to distinguish him from the other apostle named James (James, son of Alphaeus). James is described as one of the first disciples to join Jesus. The Synoptic Gospels state that James and John were with their father by the seashore when Jesus called them to begin traveling. According to Mark, James and John were called Boanërgés, or the "Sons of Thunder." The Acts of the Apostles 12:1-2 records that King Herod I had James executed by sword.

His remains are said to be buried in Santiago de Compostela in Spain. Saint James is the patron saint of Spain and is related to the reconquista in the role of moor-slayer. His burial town, Santiago the Compostela, is considered the third most holy town of Catholicism (after Jerusalem and Rome). The pilgrimage to the grave of the Saint has become the most popular pilgrimage for Western European Catholics from the early middle ages onwards, making him one of the patron saints of pilgrimage.

According to ancient local tradition, on 2 January of the year AD 40, the Virgin Mary appeared to James on the bank of the Ebro River at Caesaraugusta, while he was preaching the Gospel in Spain. She appeared upon a pillar, Nuestra Señora del Pilar, and that pillar is conserved and venerated within the present Basilica of Our Lady of the Pillar, in Zaragoza, Spain. Following that apparition, St James returned to Judea, where he was beheaded by King Herod Agrippa I in the year 44.

The translation of his relics from Judea to Galicia in the northwest of Iberia was effected, in legend, by a series of miraculous happenings: decapitated in Jerusalem with a sword by Herod Agrippa himself, his body was taken up by angels, and sailed in a rudderless, unattended boat to Iria Flavia in Spain, where a massive rock closed around his relics, which were later removed to Compostela. The 12th-century Historia Compostellana commissioned by bishop Diego Gelmírez provides a summary of the legend of St James as it was believed at Compostela. Two propositions are central to it: first, that St James preached the gospel in Spain as well as in the Holy Land; second, that after his martyrdom at the hands of Herod Agrippa I his disciples carried his body by sea to Spain, where they landed at Padrón on the coast of Galicia, and took it inland for burial at Santiago de Compostela.

Santiago Matamoros

An even later tradition states that he miraculously appeared to fight for the Christian army during the battle of Clavijo during the Reconquista, and was henceforth called Matamoros (Moor-slayer). Santiago y cierra España ("St James and strike for Spain") has been the traditional battle cry of Spanish armies.

“ St James the Moorslayer, one of the most valiant saints and knights the world ever had ... has been given by God to Spain for its patron and protection. ” — Cervantes, Don Quixote

A similar miracle is related about San Millán. The possibility that a cult of James was instituted to supplant the Galician cult of Priscillian (executed in 385) who was widely venerated across the north of Spain as a martyr to the bishops rather than as a heretic should not be overlooked. This was cautiously raised by Henry Chadwick in his book on Priscillian; it is not the traditional Roman Catholic view. The Catholic Encyclopedia of 1908, however, records, "Although the tradition that James founded an apostolic see in Spain was current in the year 700, no certain mention of such tradition is to be found in the genuine writings of early writers nor in the early councils; the first certain mention we find in the ninth century, in Notker, a monk of St. Gall (Martyrologia, 25 July), Walafrid Strabo (Poema de XII Apostoli), and others."

The tradition was not unanimously admitted afterwards, while numerous modern scholars, following Louis Duchesne, reject it. The Bollandists however defended it (their Acta Sanctorum, July, VI and VII, gives further sources). The suggestion began to be made from the 9th century that, as well as evangelizing in Spain, his body may have been brought to Compostela. No earlier tradition places the burial of St James in Hispania. A rival tradition, places the relics of the Apostle in the church of St Saturnin at Toulouse, but it is not improbable that such sacred relics should have been divided between two churches.

The authenticity of the sacred relics of Compostela was asserted in the Bull of Pope Leo XIII, "Omnipotens Deus," of 1 November 1884.

The Catholic Encyclopedia (1908) registered several "difficulties" or bases for doubts of this tradition beyond the late appearance of the legend: "St James suffered martyrdom in AD 44, and according to the tradition of the early Church, he had not yet left Jerusalem at this time. St Paul in his Epistle to the Romans written after AD 44, expressed his intention to avoid "building on someone else's foundation", and thus visit Spain, presumably unevangelized."

Saint James' cross
Emblem of the Military Order of Santiago

The tradition at Compostela placed the discovery of the relics of the saint in the time of king Alfonso II (791-842) and of bishop Theodemir of Iria. These traditions were the basis for the pilgrimage route that began to be established in the 9th century, and the shrine dedicated to James at Santiago de Compostela, in Galicia in Spain, became the most famous pilgrimage site in the Christian world. St James's Way is a tree of routes that cross Western Europe and arrive at Santiago through Northern Spain. Eventually James became the patron saint of Spain.


Cammino di Santiago di Compostela

Il Cammino di Santiago di Compostela è il lungo percorso che i pellegrini fin dal Medioevo intraprendono, attraverso la Francia e la Spagna, per giungere al santuario di Santiago di Compostela, presso cui è la tomba di San Giacomo apostolo. Le strade francesi e spagnole che compongono l'itinerario sono state dichiarate Patrimonio dell'umanità dall'unesco.

Parlare del Cammino di Santiago di Compostela comporta inevitabilmente il racconto del misto di storia, tradizione e leggenda che accompagna il ritrovamento della tomba di San Giacomo, la notizia del ritrovamento risale al IX secolo; la tradizione racconta così.

San Giacomo il Maggiore dopo l'ascesa di Gesù al cielo iniziò la sua opera di evangelizzazione della Spagna spingendosi fino in Galizia, remota regione di cultura celtica all'estremo ovest della penisola iberica. Terminata la sua opera Giacomo tornò in Palestina dove fu decapitato per ordine di Erode Agrippa I nell'anno 44. I suoi discepoli, con una barca, guidata da un angelo, ne trasportarono il corpo nuovamente in Galizia per seppellirlo in un bosco vicino ad Iria Flavia, il porto romano più importante della zona. Nei secoli le persecuzioni e le proibizioni di visitare il luogo fanno sì che della tomba dell'apostolo si perdano memoria e tracce. Nell'anno 813 l'eremita Pelagio (o Pelayo), preavvertito da un angelo, vide delle strane luci simili a stelle sul monte Libredòn, dove esistevano antiche fortificazioni probabilmente di un antico villaggio celtico. Il vescovo Teodomiro, interessato dallo strano fenomeno, scoprì in quel luogo una tomba, probabilmente di epoca romana, che conteneva tre corpi, uno dei tre aveva la testa mozzata e una scritta:"Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé".

Per questo motivo si pensa che la parola Compostela derivi da Campus Stellae (campo di stelle) o da Compos Tellum (terreno di sepoltura).

Alfonso II il Casto (Oviedo 759-842), re delle Asturie e di León, ordina la costruzione sul posto di un tempio e i monaci benedettini nell'893 vi fissarono la loro residenza. Iniziarono così i primi pellegrinaggi alla tomba dell'apostolo (Peregrinatio ad limina Sancti Jacobi), dapprima dalle Asturie e dalla Galizia poi da tutta l'Europa.

Santiago di Compostela venne distrutta nel 997 dall'esercito musulmano di Almanzor e poi ricostruita da Bermudo II. Fu però il vescovo Diego Xelmirez a iniziare la trasformazione della città in luogo di culto e pellegrinaggio, facendo terminare la costruzione della Cattedrale iniziata nel 1075 ed arricchendola con numerose reliquie.

Nella tradizione popolare e nell'iconografia soprattutto ispanica di San Giacomo, è potente la figura del Matamoros, alfiere soprannaturale, intercessore e vessillo della ribellione della Spagna al dominio islamico.

Profondamente intrecciata alla devozione popolare, infatti, si fece strada una "ideologia" iacobea, accuratamente costruita, in particolare, dal monachesimo cluniacense, e infine potentemente documentata, ad esempio, nel Codex calixtinus, che faceva di Santiago il pilastro soprannaturale della riconquista dell'Europa meridionale dal dominio degli "infedeli" musulmani - ideologia che i pellegrini veicolarono in tutto il continente cristiano, facendo di San Giacomo una sorta di antesignano delle Crociate.

La scena originaria della leggenda epica fu localizzata nella Rioja, attorno al castello di Clavijo, dove Santiago, su un cavallo bianco, avrebbe guidato alla vittoria le armi cristiane di Ramiro I d'Asturias contro i musulmani di Al-Andalus.

Della battaglia, non è neppure certo che sia davvero avvenuta - come del resto quella di Roncisvalle. Tuttavia, nacque da questa leggenda la tradizione, asseverata da un decreto apocrifo attribuito al medesimo Ramiro I, di un tributo annuo di primizie di grano e vino, dovuto da tutta la Spagna "para el mantenimiento de los canónicos que residen en la iglesia del bienaventurado Santiago y para los ministros de la misma iglesia"

Storicamente, le vie degli stranieri verso Santiago furono anche marittime, soprattutto in primavera-estate, ed è anzi diffusa l'opinione che per mare fosse arrivata nella Francia carolingia la notizia della tomba dell'apostolo, e che i primi pellegrini arrivassero proprio dal mare: ci sono testimonianze di viaggi dall'Inghilterra verso La Coruña, nel XIII secolo, che duravano solo quattro giorni, e certamente il percorso marittimo era il meno rischioso, se fatto nella buona stagione, in tempi di strade assai insicure e di abitati scarsi e lontani tra loro. La Ruta de la Costa, cioè la via di Santiago lungo la costa cantabrica, è la principale traccia del cammino più antico, a testimoniare che i pellegrini arrivavano a Santiago da porti atlantici, anche più a est di La Coruña (praticamente dalla Francia alla Galizia).

Le principali vie di terra che convergevano verso Santiago sono descritte nel Codex calixtinus (il Liber Sancti Jacobi) ed erano - e sono ancora:

dall'Italia, la via Francigena (con una variante costiera che si diramava lungo la costa da Pontremoli) e poi la via Tolosana fino ai Pirenei;

dalla Francia, le vie erano diverse; a partire dal sud si potevano percorrere:
- la via Tolosana, la più meridionale, da Arles attraverso Tolosa; questo cammino era utilizzato anche dai pellegrini tedeschi provenienti dalla Oberstrasse, e passava i Pirenei sul Passo del Somport (Huesca);
- la via Podense, da Lione e Le Puy-en-Velay, che passava i Pirenei a Roncisvalle;
- la via Lemovicense, da Vézelay, per Roncisvalle;
- la via Turonense, da Tours e Roncisvalle, che raccoglieva i pellegrini che arrivavano dall'Inghilterra, dai Paesi Bassi e dalla Germania del nord lungo la Niederstrasse.

I due passi più frequentati sui Pirenei erano dunque Roncisvalle e Somport.

La via che va da Roncisvalle a Estella è ancora detta, in spagnolo, Camino francés, mentre quella che passa i Pirenei a Somport si chiama Camino aragonés.

Lungo il Camino aragonés i principali paesi attraversati sono Jaca, Sangüesa, Enériz.

Lungo il Camino francés si attraversa Pamplona, Logroño, Burgos e León.

Per qualunque cammino arrivassero i pellegrini comunque, il punto di raccolta era il Puente la Reina.

Le successive, necessarie tappe erano:

Estella
Nájera
Burgos
Frómista
Sahagún
León
Rabanal del Camino
Villafranca del Bierzo
Triacastela
Palas de Rei

e si era finalmente a Santiago. Dopodiché il pellegrino, se aveva ancora fiato, andava - e va ancora - a guardare l'oceano dall'estremo promontorio di Finisterre. Anzi, per la precisione la tappa conclusiva del Cammino era il santuario di Nosa Señora da Barca, a Muxía, sulla Costa della Morte. La chiesa sorge di fronte a un celebre luogo di culto megalitico, centrato sulla Pedra d'Abalar ("la pietra oscillante") che i pellegrini fanno oscillare in cerca del suo punto di equilibrio.

Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d'Europa ha riconosciuto l'importanza dei percorsi religiosi e culturali che attraversano l'Europa per giungere a Santiago de Compostela dichiarando la via di Santiago "itinerario culturale europeo" e finanziando adeguatamente tutte le iniziative per segnalare in modo conveniente "el camino de Santiago".

Questo riconoscimento, che pone l'accento sul carattere storico e culturale del Cammino, è stato probabilmente una delle principali ragioni della forte ripresa di frequentazione del Cammino stesso, a partire dagli anni '90, anche da parte di persone che non lo percorrono per motivi religiosi, e - in misura crescente - di nazionalità non spagnola.

Il numero dei pellegrini tocca punte altissime negli anni cosiddetti "iacobei", quelli in cui il 25 luglio, festa annuale del santo, cade di domenica (anni considerati "giubilari" in forza di una bolla emessa dal papa Alessandro III nel 1179, qui evidenziati in giallo nelle tabelle).

Tra gli stranieri prevalgono, nell'ordine, francesi, tedeschi e italiani.


La ruta de las estrellas

di Ruggero Giuseppetti

La prime domande che normalmente vengono poste, tra stupore e incredulità, a chi si  avventura a piedi e con uno zaino sulle spalle lungo un percorso che richiede settimane di cammino tra sudore e fatica fisica, sono sempre le stesse: “Cosa spinge a farlo?” e “Perché?”.

Pur sembrando domande semplici non è sempre facile rispondere. Le motivazioni, a volte, non le conoscono neanche tanti di coloro che s’apprestano a partire.
Perché per molti può essere unicamente la voglia di evadere da una routine o la curiosità di provare una “cosa” di moda o viverlo come un impegnativo trekking o percorrerlo idealizzandolo come un cammino esoterico.

In genere questi camminatori non si pongono molte domande su cosa dovrebbe  rappresentare per loro questo “camino”. Di conseguenza non saprebbero cosa rispondere perché essi lo vivranno unicamente come una  performance fisica o pseudo metafisica.

Per poter avere una risposta da dare si deve intraprendere il cammino immergendosi in quell’antico spirito e sulla scia di coloro che ci hanno preceduti nei secoli, calandoci nelle loro medesime condizioni di “pellegrini”. Perché questo itinerario verso un luogo, che la tradizione vuole essere la tomba dell’Apostolo Giacomo, è innanzitutto un cammino-pellegrinaggio. Dante Alighieri nella Vita nuova (ca. 1293 - che raccoglie 31 liriche in una cornice di prosa) definisce pellegrino colui che si reca a Santiago, romeo colui che si reca a Roma e palmiere colui che si reca a Gerusalemme.

Vita nuova – XL – [...] Onde, passati costoro da la mia veduta, propuosi di fare un sonetto, nel quale io manifestasse ciò che io avea detto fra me medesimo; e acciò che più paresse pietoso, propuosi di dire come se io avessi parlato a loro; e dissi questo sonetto, lo quale comincia: Deh peregrini che pensosi andate, e dissi peregrini secondo la larga significazione del vocabulo: ché peregrini si possono intendere in due modi, in uno largo ed in uno stretto. In largo, in quanto è peregrino chiunque è fuori de la sua patria; in modo stretto non s' intende peregrino se non chiunque va verso la casa di sa' Jacopo o riede: e però è da sapere, che in tre modi si chiamano propriamente le genti, che vanno al servigio de l'Altissimo. Chiamansi palmieri in quanto vanno oltremare, là onde molte volte recano la palma; chiamansi peregrini in quanto vanno a la casa di Galizia, però che la sepultura di sa' Iacopo fue più lontana de la sua patria, che d' alcuno altro apostolo; chiamansi romei in quanto vanno a Roma, là ove questi cu' io chiamo peregrini andavano. Questo sonetto non divido, però che assai lo manifesta la sua ragione.

[Sonetto XXIV]

Deh peregrini che pensosi andate
forse di cosa che non v' è presente,
venite voi da sí lontana gente,
com' a la vista voi ne dimostrate?

che non piangete quando voi passate
per lo suo mezzo la città dolente,
come quelle persone, che neente
par che 'ntendesser la sua gravitate.

Se voi restate per volerla udire,
certo lo cor de' sospiri mi dice,
che lagrimando n' uscireste pui.

Ell' ha perduta la sua Beatrice;
e le parole, ch' om di lei può dire,
hanno vertù di far piangere altrui.

Questo cammino-pellegrinaggio sottintende anche che sia fatto a piedi. Perché a piedi lentamente si ha modo di riappropriarsi del proprio tempo, che così riacquista la sua dimensione più ampia, suscitando pensieri più profondi e sguardi più attenti.

Come antichi pellegrini dovremo assumerci tutte le fatiche, i rischi e gl’imprevisti che, ogni giorno, incontreremo e affronteremo. Saranno questi la nostra offerta, una volta giunti alla meta tanto sospirata, in cambio  di un perdono, di una grazia, materiale o spirituale, cause primarie del nostro esserci fatti pellegrini.
Nel contempo, giorno dopo giorno, il “camino” saprà dispensare i suoi doni facendo scoprire la bellezza dell’essenzialità, ascoltare il suono della parola amicizia dispiegarsi nel suo vero valore insegnando a rapportarsi con gli altri con attenzione e disponibilità. Riflettere sul senso della vita come bene prezioso da vivere con semplicità.

Tutto questo formerà la nostra esperienza se sapremo cogliere del “Camino de Santiago”  questo spirito. Così oltre che arricchirci umanamente avremo anche le risposte alle domande che, al nostro ritorno, tanti ci rivolgeranno con stupore e incredulità.

Ultreya y Suseya! – Più avanti e più in Alto!

Con questo antico saluto auguro a tutti coloro che, quanto ho scritto, e le foto che lo visualizzano sinteticamente, siano uno stimolo per intraprenderlo.

Il mio Cammino l’ho iniziato partendo da Avigliana (TO) dividendolo in tre tranche.

1 - Anno 2002 da Avigliana a Narbonne

2 - Anno 2003 da Narbonne a Santo Domingo de la Calzada

3 - Anno 2004 da Santo Domingo a Santiago de Compostella – Anno Giubilare.

L’Anno Santo Giubilare è proclamato ogni anno quando il 25 luglio, festa di Santiago, cade di domenica. Questo fin dal XII secolo per concessione di Papa Callisto II. Di seguito riporto le mie foto da Avigliana alla meta.

Buen Camino e…animo!!!

Fort Exilles - Val di Susa

Monginevro - Sotto la pioggia

Verso Sisteron - Valle della Durance

Serre Ponçon - Lago

Asinello tra Ponçon e Sisteron

Sisteron - La porta di Provenza

Sisteron - La Durance

Sisteron - Cattedrale del XII secolo

Lungo il Canal du Midi

Montmajour - Abbazia sec. XI-XIII

Arles - St. Trophime sec. XII

Arles - Anfiteatro detto Les Arènes - 80 dC

Camargue

Saint Gilles - Chiesa abbaziale - facciata fine sec. XII

Narbonne - La via Domizia - 125/120 aC

Narbonne - Tracciato della romana via Domizia

Carcassonne - Le mura della città alta

Mirepoix - La Piazza

Prat-Bonrepaux - Lungo il fiume Salat

Tra Prat e L'Escaladieu

L'Escaladieu - sono sulla retta via

Lourdes - il Santuario

St.Jean Pied de Port - La porta d'Espagne
da qui si parte per Roncisvalle

Roncisvalle - Pellegrini

Pamplona - L 'Ayuntamiento

Pamplona - Gruppo folkloristico

Sul Cammino

Sul Cammino

L'Alto del Perdón
Donde se cruza el Camino del viento con el de las estrellas

Logroño - Cin-cin internazionale

Nájera - Riflessione murales sul Camino

Nájera - Aspettando l'apertura dell'Albergue

Strada infinita

Incontri - da Nepi (Viterbo) in cammino per il mondo

Santo Domingo de la Calzada

Atapuerca - sito preistorico

Burgos - La Cattedrale

Burgos - sosta alla fontana

Hontanas - refrigerante riposo

Puente Fitero
Ermita-Albergue de San Nicolás della Confraternita di Perugia

Boadilla del Camino
Alejandro amico de los peregrinos

Fromista - Iglesia de San Martin
brillante esempio di romanico spagnolo

Sulla Meseta tra Burgos e León

Lapide in ricordo di un pellegrino tedesco

León - Portico della Cattedrale

Sul Cammino - verso Villar de Mazarife

Astorga - La Cattedrale

Astorga - La Cattedrale - particolare

Astorga - Palazzo Episcopale
opera di Antoni Gaudí

La Cruz de Hierro
Punto mágico entre el cielo y la tierra

Ponferrada - Castello dei Templari

Annunciazione - Murales

Inizia la Galizia - con Patrizia pellegrina di Vicenza

O Cebreiro - casa tipica

Alto do Poio - Statua del Pellegrino all'alba

Francesi che tornano a casa col portabagagli

Gonzar
Germania-Francia-Svizzera-Belgio-Olanda-Italia riuniti a cena

Guia & Rosanna - giovani sorrisi piacentini

Nella notte al ritmo dei passi

Monte do Gozo - Claude-Stephanie-Katia

Ciudad Santiago de Compostela - Arrivati!!!

Santiago - Plaza del Obradoiro - Fin de viaje

Santiago - La Cattedrale
Luogo Santo dove finalmente ci si riposa
all'ombra del Santo Apostolo

Santiago - La Porta Santa
aperta in occasione degli Anni Santi Compostelani

Santiago - Rito dell'abbraccio al Santo per cui si è tanto camminato

Santiago - Messa del pellegrino con il rito del Butafemeiro

Santiago - con la Compostela
che attesta il pellegrinaggio fatto a piedi e per fede

Raccontando l'avventura alla nipote Martina


Coquille de Saint-Jacques
symbole du pèlerinage

Enfin, le pèlerin de Saint-Jacques se distingue, dès la première moitié du XII siècle, par l'emblématique coquille. Dans les eaux littorales de la côte galicienne, vivent des mollusques à coquille bivalve, appartenant au genre Pecten. De leur ancienne consécration à Vénus, elles tirent leur nom espagnol de concha venera. Ce sont ces veiras galiciennes, larges coquilles dont la forme rappelle celle de la main, que les jacquets ramassent sur la grève et ont coutume de coudre à leur chapeau, en signe de leur pérégrination, quand vient le moment du retour. L'auteur du sermon «Veneranda dies» y voit le symbole des bonnes œuvres s'épanchant de la main ouverte.

Les légendes en font le signe de la puissance miraculeuse de saint Jacques, sauvant des flots tumultueux un prince que son cheval emballé y avait précipité. Sur le point de périr, le cavalier invoque l'aide du saint, et bientôt son corps se trouve miraculeusement repêché, tout constellé de coquilles.

C'est aussi la coquille ramenée de Compostelle par un pèlerin italien, qui fit jadis disparaître, aux dires du Liber Sancti Jacobi, par simple attouchement, l'énorme goitre dont était affligé un chevalier d'Apulie. Au XIII siècle, les évêques de Compostelle concédèrent aux boutiquiers établis sur le parvis de la cathédrale Saint-Jacques l'exclusivité de la vente de reproductions, en plomb ou en étain, des fameux coquillages. Toutefois le succès de la coquille compostellane fut tel que son usage se généralisa, et devint l'insigne commun de tout pèlerin.

Pecten

Pecten irradians

Pecten è un genere di Molluschi Bivalvi dell'ordine Anisomiari, con conchiglia a forma di ventaglio con coste regolari e valve asimmetriche, una convessa e l'altra piana. Dotati di notevole mobilità, si spostano sbattendo ripetutamente le valve ed espellendo l'acqua dalla cavità del mantello. La specie più comune nel Mediterraneo, ricercata per la bontà delle sue carni, è Pecten jacobaeus, detto anche ventaglio o cappa santa.