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Zimbabwe

Centro archeologico dello Zimbabwe, nella provincia di Masvingo, 30 km a SSE di Masvingo. Nei dintorni sorge l'omonimo parco nazionale (729 ha). Tra i resti archeologici, scoperti nel 1868-71, particolarmente significative sono tre costruzioni: il Tempio, la Torre e l'Acropoli, quest'ultima posta su una collina che domina i luoghi circostanti.

Il Tempio consiste in un recinto ovale che raggiunge quasi i 10 m di altezza e, in alcuni punti, i 5 m di spessore. All'interno del Tempio si innalza la Torre tronco-conica, alta più di 9 m e larga alla base ca. 5,40 m. Le ciclopiche mura sono costruite a secco, senza fondamenta, su terreno livellato, con pietre di granito squadrate.

Partendo da presupposti archeologici ed etnologici in seguito confermati dai risultati delle prove col C 14, si è stabilita una cronologia che permette di individuare vari periodi di occupazione, di cui il più antico risale al sec. IV dC.

Gli scavi hanno portato alla luce pietre (steatiti), tagliate in forme falliche, varie coppe, pipe, perle, gioielli d'oro, braccialetti da polso e da caviglia, punte di frecce, un gong da richiamo; sorprendente il rinvenimento di frammenti di porcellana cinese e di oggetti di provenienza persiana e araba, che hanno permesso di avanzare l'ipotesi di scambi molto antichi fra questo centro (divenuto, alla divisione del regno di Monomotapa, capitale di quello Rozwi di Butwa con il nome di Gran Zimbabwe) e la Persia, l'India e la Cina.

Monomotapa

Nome dato dai Portoghesi (Mwene Mutapa, signore delle miniere) al grande regno indigeno formatosi verso la metà del sec. XV, tra l'attuale Zimbabwe, lo Zambesi e il Limpopo, da un'emigrazione di MaKaranga, provenienti forse dalla Tanzania.

Esso si estese negli altopiani interni a opera del primo re, Mutota, e di suo figlio Matope. Alla morte di quest'ultimo (1480) il regno si divise in due parti: l'impero Karanga del Monomotapa, a nord, con capitale Zimbabwe Mutota (vicino a Zumbo), il regno Rozwi di Butwa a sud sotto la dinastia dei Changamire con capitale Gran Zimbabwe (vicino a Fort Victoria).

Agli inizi del Cinquecento una spedizione portoghese entrò in contatto con il Monomotapa (Antonio Fernandes, 1515); seguirono altre campagne militari (1560; 1569-71; 1574) che avevano lo scopo di impadronirsi delle miniere d'oro il cui prodotto da tempo fluiva lungo lo Zambesi fino a Sofala.

Sconfitti ripetutamente, i Portoghesi si rifecero tra la fine del sec. XVI e l'inizio del XVII quando intervennero in aiuto di Gatsi Rusere re del Monomotapa, minacciato da una sollevazione interna. Ma l'alleanza stipulata nell'occasione non resse a lungo e nel 1629 Kapararidze, succeduto a Rusere, allontanò i Portoghesi dal Paese.

Una spedizione punitiva guidata da Diogo da Meneses sconfisse e uccise Kapararidze ponendo sul trono un re fantoccio a nome Mavura. Da allora il regno andò via via declinando e nel 1693 il capo delle tribù Rozwi, Changamire, chiamato dal Monomotapa, invase il territorio e annientò anche il presidio portoghese di Dambarare.

Il Monomotapa, ormai in definitiva decadenza, nel passare di un secolo si ridusse a un'entità trascurabile e infine ciò che rimaneva del Monomotapa venne spazzato via dall'invasione degli Ngoni all'inizio del sec. XIX.