Teodoro Pascal

Le razze della Gallina domestica

trascrizione di Fernando Civardi - 2010

Gli accenti rispettano la grafia del XXI secolo

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Razze Europee ~ 2 Razze Spagnuole

 

2 – Razze spagnuole

1) INTRODUZIONE – Le razze spagnuole hanno molta affinità colla gallina italiana, assieme alla quale rappresentano le cosidette razze del Mediterraneo.

Due, veramente, sono le razze spagnuole, e cioè la Spagnuola propriamente detta e la Minorca: la prima è caratterizzata dalle guancie d’un bianco matto, farinoso e dagli orecchioni lunghissimi e bianchi egualmente; la seconda assomiglia perfettamente alla prima e differisce soltanto nella colorazione rossa delle guancie.

Della razza spagnuola si hanno quattro livree: la nera, la bianca, la bleu, e la cucula, e lo stesso ne è della razza di Minorca; pur tuttavia la Minorca bleu viene designata sotto il nome di razza Andalusa e la cucula sotto quello di razza d’Ancona; così si spiega che tutti gli autori comprendono, nell’elenco delle razze spagnuole, sempre i seguenti quattro tipi distinti:

1° La razza Spagnuola propriamente detta,
2° La razza di Minorca,
3° La razza Andalusa,
4° La razza di Ancona.

Si è sempre confusa la razza d’Ancona colla Minorca cucula, ma attualmente alla prima si è dato il posto che meritava e la si è classificata fra le razze italiane. La sottorazza d’Ancona differisce molto dalla Minorca, inquantoché ha la caratteristica essenzialmente italiana, cioè tarsi e becco gialli, mentre che la Minorca cucula li ha di colore ardesia.

Ma meglio sarebbe di semplificare la faccenda e vedere nelle razze spagnuole soltanto due tipi distinti, di modo che avremmo a distinguere i rappresentanti della razza a guancie bianche, la razza spagnuola propriamente detta, con quattro varietà, ed i rappresentanti della razza a guancie rosse, la Minorca, anche con quattro varietà.

La distinzione di 4 razze spagnuole, per lo passato, aveva un motivo plausibile, ed era il seguente: sinora la razza spagnuola propriamente detta, cioè la razza a guancie bianche, era conosciuta soltanto nelle due varietà bianca e nera, mentre che la razza di Minorca, da molto tempo, possedeva le quattro varietà: nera, bianca, bleu e cucula; ora, siccome le due ultime livree non comparivano nella spagnuola, così la moda le elevò a razze, ma ora che la spagnuola possiede anch’essa queste due varietà, non si vede perché si voglia continuare a distinguere quattro razze speciali laddove due soltanto dividono razionalmente i polli della penisola iberica in soggetti a guancie bianche e soggetti a guancie rosse, essendo la caratteristica della guancia la sola che li fa differire gli uni dagli altri.

Le razze spagnuole sono ottime fetatrici quasi al pari della gallina italiana e, similmente a questa, non sono propense a prendere il grasso come negli individui delle razze francesi: la loro carne è più delicata di quella del pollo italiano, ma un po’ più secca. Il carattere dei soggetti delle razze spagnuole è molto vagabondo e vivace, di modo che si sanno procurare da loro il cibo, razzolando disperatamente dappertutto; ma sulla rusticità dei polli spagnuoli, al contrario degli italiani, vi sono molti appunti da fare. I tipi a guancie rosse sono rustici per eccellenza, ma pur tuttavia non di quella assoluta rusticità che è tanto accentuata nella nostra gallina italiana: a comprova del mio asserto, e per rispondere a qualche appassionato delle razze spagnuole, cito la preponderanza dell’allevamento della gallina italiana sulla spagnuola nel Belgio, in Olanda, in Germania, in Isvizzera e forse anche in Inghilterra.

I tipi a guancie bianche danno pulcini di lento sviluppo, freddolosi e soggetti a contrarre mille malanni. La razza spagnuola si alleva maluccio nei paesi del Nord, così le si gelano facilmente la cresta e le dita, l’umido prolungato sviluppa raffreddori ed altre malattie; insomma, causa la totale assenza di rusticità, le guancie bianche sono raccomandabili soltanto a scopo di lusso. La cresta gelata si osserva, durante i forti freddi delle regioni del Nord, anche nei polli italiani, ma è degno di nota che questi offrono maggior resistenza di quelli. Le guancie bianche danno un aspetto particolare all’animale, si direbbe d’avere davanti a sé il valoroso hidalgo dell’immortale Cervantes, don Chichotte, dalle guancie smunte e dall’occhio fiero.

2) LA GALLINA SPAGNUOLA – (Gallus {bispaniensis}<hispaniensis>, franc. la race espagnole, ted. das spanische Huhn. ingl. {ubite} <white> faced spanish fowl) – È oggidì inrinvenibile in Ispagna, ma non è rara in Inghilterra ed in Germania come animale da sport: trae certamente origine dal paese che le ha dato il nome, e diversi autori la dicono comune a Cuba, importatavi dagli spagnuoli all’epoca della scoperta d’America. Comunque sia, non si hanno indizi di questa gallina nell’epoca romana, e ciò al contrario della gallina italiana, che già allora era molto comune.

Caratteristiche del gallo
(Fig. 23)

Testa – lunga e larga.

Becco – piuttosto lungo, raggiunge in media da 2 a 2 ½ centimetri; è di colore corno scuro con punta e commissure più chiare e talvolta anche nero nella varietà nera, di colore corno chiaro nella varietà bianca. Nelle varietà cucula e bleu il colore del becco è piuttosto corno scuro, ma sempre più chiaro che nella varietà nera.

Cresta – scempia, diritta, molto alta, regolarmente e profondamente dentellata, d’un tessuto piuttosto ruvido e compatto.

Bargigli – lunghissimi, arrotonditi e d’un tessuto meno ruvido della cresta.

Occhi – vivacissimi, molto espressivi e con iride aranciata nella varietà bianca, e rosso-bruna nella varietà nera.

Guancie – molto estese, formanti ciascuna una placca bianco-farinosa estendentesi a tutto il viso e riunentesi ai lunghi orecchioni bianchi, che se appariscono striati di rosso, costituiscono un gravissimo difetto; il più bel soggetto perderebbe con ciò la prerogativa di animale scelto.

Collo – lungo, graziosamente arcuato e provvisto di piume molto lunghe.

Dorso – largo, abbastanza lungo e bene arrotondito.

Spalle – larghe, molto arrotondite e poco sporgenti.

Ali – piuttosto lunghe e portate molto serrate al corpo.

Petto – pieno e arrotondito.

Tarsi – lunghi e nudi, ardesia-scuro o neri nella varietà nera, ardesia-chiaro con sfumatura rosea nella varietà bianca.

Dita – in numero di quattro, molto lunghe e sottili.

Coda – molto lunga, portata piuttosto all’indietro; la coda a scoiattolo è un grave difetto.

Portamento – grave con aria da Grande di Spagna, da hidalgo valoroso, da primo espada.

Peso – 3 a 3 ½ chilogrammi.

Statura – 50 a 60 centimetri.

Rusticità e caratteri morali – sono stati descritti nella introduzione sulle razze spagnuole.

Caratteristiche della gallina
(Fig. 23)

Corrisponde al gallo, salvo nei caratteri sessuali secondari.

Cresta – ricadente da un lato e molto lunga – è grave difetto una cresta di mezzana grandezza.

Peso – 2 a 3 chilogrammi.

Statura – 40 a 50 centimetri.

Produzione d’uova – abbondantissima, quasi come la gallina italiana.

Incubazione – nulla.

Caratteristiche delle diverse livree

Livrea nera – manto interamente nero, vellutato, con riflessi metallici verdi molto marcati al collo ed alle grandi falcette della coda, un po’ meno accentuati alla schiena, ai reni ed al petto.

Livrea bianca – manto interamente bianco con riflessi di raso al collo, alla coda, al dorso ed al petto.

Livrea bleu-ardesia – il petto bleu-ardesia scuro con riflessi verdi – ogni penna è incastrata in un bordo più scuro del fondo.

3) LA RAZZA DI MINORCA – Corrisponde nell’aspetto fisico totalmente alla sua consorella, la spagnuola, differendo soltanto la colorazione delle sue guancie, che invece di essere bianca è rossa. Le quattro livree sono identicissime a quelle della spagnuola, soltanto il volume del corpo è piuttosto più grande e più robusta ne è la costituzione fisica. In Germania molti incensatori di questa razza la vedono ancora più produttiva della gallina italiana: è un errore, perché la nostra produce ben 21 volte il suo peso in uova, la Minorca 20. La Minorca si può definire come razza che della spagnuola conserva l’aspetto e la rilevante produzione d’uova e che ne devia nella rusticità, e nella robustezza; in altri termini, io vorrei definire la Minorca come razza intermediaria fra la spagnuola e l’italiana, senza però volerle fare il torto di misconoscerle la sua nazionalità di suddito spagnuolo. Difatti, essa spagnuola fino al midollo delle ossa, lo provano le sue guancie rosse, che in taluni soggetti tendono spesso a striarsi di bianco di farina, difetto che mai e poi mai apparve nella gallina italiana. L’origine della Minorca dovrebbe dunque cercarsi nella razza spagnuola, ma vattel’a pesca all’isola di Minorca; forse i soggetti a guancie bianche arrossirono di vergogna a lasciare il continente per la deserta isola delle Baleari, e così diedero una nuova razza al loro paese: è strano, ma vero, che in tutte le celebrate razze avine la loro origine è perfettamente ignota.

Di questa razza, e propriamente della sua varietà bleu-ardesia (andalusa), si conosce attualmente anche un tipo Bantam molto riuscito, ed è pure stato prodotto negli ultimi tempi un tipo Bantam spagnuolo nero: quale ne è stato lo scopo? Forse si è voluto ottenere un piccolo grazioso pollo, ma la roba minuta, la fila dei Bantam, è tanto lunga, che è una vera e desolante afflizione di vederla sempre diventar più lunga: “cerchiamo il grande, che al piccolo ci siamo”, dicono i napoletani.

4) VARIETÀ DELLA RAZZA SPAGNUOLA – La Spagna potrebbe offrire molte varietà del suo pollo nazionale; certamente vi sono dei tipi in alcune regioni che meriterebbero d’essere raccolti, selezionati e divulgati, ma purtroppo tutto giace nell’oblio: a quando un accenno che anche la Spagna comincia a prender parte, come l’Italia, ad un risveglio nell’importante ramo dell’avicoltura? Il signor Castellò ci fece conoscere che nei dintorni di Barcellona esiste una graziosa gallina detta del Prat, e che fu mandato qualche esemplare di questa razza a Parigi al giardino d’acclimatazione, ove si ottennero ottimi risultati.

Attualmente grazie alle intelligenti cure del signor Castellò, questa razza è stata risorta, e con essa anche l’avicoltura spagnuola ha fatto rapidi progressi.

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