Vol. 1° -  VIII.2.4.e.

Uccelli puri e impuri

Dio parla di patto e di norme, includendo senz’altro anche le norme alimentari oltre a quelle del culto dell’unico vero Dio. Il Levitico 11:13 è chiaro:

«Tra gli uccelli ecco quali dovete avere in abominio e non mangiare, perché abominevoli: l’aquila, l’ossifraga e l’avvoltoio; il nibbio e ogni specie di falchi; tutte le qualità di corvi; lo struzzo, la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparvieri; il gufo, lo smergo e l’ibis; il cigno, il pellicano e la folaga; la cicogna e ogni specie d’aironi; l’upupa e il pipistrello.»

Sì che nel Deuteronomio 14:12, tra gli uccelli impuri, troviamo ancora ibis , pellicano, folaga, ma il cigno non lo incontriamo più.

Fig. VIII. 13 - Uccello rapace
Gli Ebrei considerano rapace un uccello che, appollaiato, tiene due dita in avanti e due indietro.

 

Fig. VIII. 14 - Uccello non rapace
Se le dita della zampa sono unite da una membrana, l’uccello non deve essere considerato rapace.

 

Fig. VIII. 15 - Uccello rapace o non rapace in base alla forma del becco

Il becco adunco è caratteristico dei rapaci, che non sono commestibili,
mentre il becco arrotondato dei palmipedi permette a questi volatili di apparire sulle mense ebraiche
.

Allora possono essere valide due ipotesi: Salomone, che era un birbantello e non lesinava affatto sia sulla gente da mantenere che sulle mogli da soddisfare [1] , adottava il Deuteronomio ammannendo cigni; oppure, sorvolava sia sul Levitico che sul Deuteronomio, mandando in tavola sia cigni che polli che qualsiasi altro volatile gli capitasse a tiro.

Non è escluso che anche alla corte di Salomone, come a quella del Duca di Mantova, si degustassero pavoni, in quanto, grazie ai floridissimi scambi commerciali:

«Il re possedeva nel Mar Rosso la flotta di Hiram e la flotta di navi da lungo corso; ogni tre anni la flotta della navi da Tarsis portava oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.» (1° Libro dei Re 10:23)

E il pavone, perlomeno il Pavo cristatus , è un animale puro e ne vedremo il perché tra poco.

Tutto ciò mi dà quasi l’impressione di prendermi gioco di voi e che ci goda nel trascinarvi in un’arida masturbazione mentale.

Sta di fatto che la definizione dei volatili permessi dalla Legge Ebraica è complicata e la Torah, che è la legge divina codificata nei testi sacri, non stabilisce i criteri distintivi, ma elenca un piccolo numero di animali proibiti la cui identificazione è però controversa.

È la tradizione orale a stabilire i criteri in base ai quali un animale è lecito o illecito. Per essere permesso, un uccello non dev’essere rapace.

Quando si è in dubbio se un uccello sia o non sia rapace, si possono applicare due regole:

§ uccello rapace: è tale quel volatile che suddivide le quattro dita della zampa in due anteriori e in due posteriori quando si appoggia su di un supporto - come fa la mia Ara ararauna che ho battezzato Pinga [2] - oppure se prende al volo il cibo che gli viene offerto

§ uccello non rapace: se ha il becco arrotondato e le dita della zampa unite da una membrana.

Il cigno risponde a questi requisiti, se ne discosta il falco e senz’altro la mia Pinga sia per come si aggrappa ai supporti che per il becco. Però, in base alla foggia del becco e alla mancanza di membrana interdigitale, anche il pollo potrebbe essere accostato al falco, specialmente se il becco superiore gli cresce a dismisura. Ma il pollo è concesso, mente il Levitico vieta il cigno.

È vero, è una gran confusione, e bisogna affidarsi alla tradizione orale.

Io mi permetto di dissentire a proposito del criterio appena espresso che rende lecito il cigno, in quanto lo rende impuro un criterio più universale che vedremo appresso. A soccorrere il pollo nella sua posizione di uccello permesso, e quindi destinato a morte sicura, intervengono i seguenti criteri.

Stabilito che un uccello non è rapace, esso è kasher [3] - cioè puro, buono, adatto, valido - se presenta uno dei seguenti tre requisiti:

§ se un dito della zampa è diretto posteriormente

§ se è dotato di gozzo

§ se la membrana di coilina del ventriglio - o stomaco muscolare - è facilmente strappabile con le sole mani.

Il pollo è quindi un uccello kasher e oggi ogni Ebreo può cibarsene purché lo abbia accuratamente dissanguato.

Fig. VIII. 16 - Il Pollo, volatile puro per eccellenza
Haggadah di Pasqua ashkenazita, XV secolo.

In realtà, oggi questi segni non sono decisivi. Ogni comunità ha mantenuto una sua tradizione in base alla quale mangia alcune specie di uccelli e altre no. Nel dubbio dovuto all’impossibilità di classificare esattamente l’animale seguendo i segni consueti, è la tradizione allora a stabilire se un animale è o non è commestibile.

Israel Meir Levinger ha redatto una lista di animali considerati generalmente permessi, ma non sempre in modo unanime (Sinai, 5729, pag. 259 e seg.). Nell’elenco sono raccolte le testimonianze di diverse tradizioni. La testimonianza più importante e completa è quella di un libro pubblicato a Livorno nel 1832, Zivchè Kohèn, che elenca una trentina di specie d’uccelli permessi in quella comunità.

Il Cigno reale, Cygnus olor, è concesso in Levinger, ma non compare in Zivchè Kohèn, e la kasherùt di altri tipi di cigni non è sicura. Quindi, a Livorno, o ci si atteneva al Levitico, oppure non esisteva la tradizione del cigno in tavola. Infatti, se nell’uso della comunità un animale è proibito, bisogna ritenerlo proibito poiché la legge viene dettata dalla tradizione locale. All’opposto, se certi animali non compaiono nella lista dei cibi concessi, bisogna ritenerli proibiti a meno che nella comunità non esista una tradizione diversa.

E quale era la tradizione della comunità di Salomone?

Io reputo che la Torah fosse legge di Jahvè anche per il figlio di Davide e Betsabea, per cui il cigno era perentoriamente proibito.

Orbene, anche il cigno ha un piede palmato solo parzialmente come le oche e le anatre, in quanto la membrana interdigitale si estende solo fra le dita dirette in avanti, lasciando l’alluce libero di occupare la posizione che ha nel pollo. Nei Pelecaneformi la membrana interdigitale si attacca anche all’alluce, che viene così a trovarsi rivolto in avanti. Pertanto, il pellicano è un animale impuro, ma non solo a causa dell’alluce, come vedremo tra poco.

La Folaga comune, Fulica atra, con dita munite di lobi carnosi e col primo dito all’indietro, dovrebbe essere un animale puro, ma verosimilmente è inserito nella lista nera in quanto si tratta di un animale ibrido, non ibrido nel senso di frutto d’incrocio tra specie diverse, ma ibrido in quanto, nell’insieme della Creazione, ogni animale deve essere legato a un elemento e solo a quello: terra, acqua o aria. Un animale che partecipi a due elementi è impuro, in quanto manifesta disordine nell’ordine voluto da Dio.

Fig. VIII. 17 - La Folaga, Fulica atra, è un uccello non kasher

Non è la particolare conformazione delle sue dita a salvarla dalla pentola,
bensì il fatto che ha scelto l’acqua come habitat invece dell’aria.

La proibizione dell’ibrido si ritrova a tutti i livelli della società ebraica.

Questo spiega perché gli Ebrei abbiano rifiutato Gesù: un uomo-Dio, o un Dio fatto uomo, era per loro inconcepibile.

Cristo è l’Ibrido per eccellenza.

Quegli uccelli che corrono solamente sulla terra come lo struzzo, oppure che vivono quasi tutto il loro tempo in acqua invece di volare come la folaga, e più che mai il cigno, sono vietati. I  miei cigni avevano a disposizione un piccolo specchio d’acqua che, a dire il vero, era troppo piccolo e se fossi stato al loro posto non mi sarei sentito soddisfatto di questa soluzione logistica, ma era tutto ciò che il convento poteva offrire. Per cui, di giorno si trascinavano pesantemente per il parco in compagnia dei polli e degli altri palmipedi, mentre verso sera, immancabilmente, raggiungevano il minuscolo lago anche se parzialmente gelato. Credo che così si sentissero al sicuro dai predatori.

Peccato che la legge di Jahvè non riesca a difendere lo struzzo dalle brame dei cristiani: essendo attualmente à la page, deve anche sottostare a tutte le coercizioni climatiche ed ambientali per lui innaturali.

Quindi:

il Deuteronomio si è dimenticato del cigno!

Stando alle regole, si tratta comunque di un animale da non mangiare, sia che ciò stia scritto sia che ciò sia stato omesso.

Per cui le deduzioni di Shulov riferite da Crawford dovrebbero essere in contrasto con la normativa divina, salvo che Salomone non andasse tanto per il sottile, oppure, come abbiamo già detto, potrebbe aver adottato il Deuteronomio alla lettera, e solo il Deuteronomio, senza badare alla filosofia che sottende alle regole alimentari dettate da Dio.

 sommario 

 avanti 



[1] Si tratta di una visione maschilista ed è quella che va per la maggiore, ma potrebbe essere vero l’opposto, che cioè Salomone e tutti i galli suoi pari godono a tenere al guinzaglio il gentil sesso anziché soddisfarlo, e pretendono anche una dedizione totale essendo impensabile un impiego part-time.

[2] Pinga fu un regalo di compleanno del 1993, per il quale hanno contribuito numerosi amici, per ovvie ragioni economiche. Prima di averla per casa a goderne l’affetto e le strette di becco, avevo accoppiato un’impertinente Pechinese, Henriette, con un bel cane della stessa razza di nome Whisky. Mi dissi: se un giorno avrò un animale e sarà una femmina, le metterò nome Pinga, che in Brasile è l’acquavite di melassa, poiché avrei messo a nudo le mie preferenze alcoliche se l'avessi chiamata Grappa.

[3] Kasher: aggettivo ebraico che letteralmente significa ritualmente adatto, puro. Questo aggettivo è attribuito a cibo o bevanda considerati ritualmente puri, cioè ottenuti senza l’uso delle moderne tecnologie alimentari.