Vol. 1° -  IX.

L’ARAUCANA e L’ARAUCANIA
Il mistero del Gallus inauris Castelló, 1914

Fig. IX. 1 - L’Araucana: una coppia di Gallus inauris proposta dallo standard olandese del 1991 e come, forse, fu proposta a Castelló dal Dr Rubén Bustos, patriarca dell’avicoltura cilena, il quale lo indusse all’erronea credenza che tale pollo, visto e fotografato alla Mostra Internazionale di Santiago del 1914, fosse una razza pura cilena. In verità era il frutto di parecchi anni di selezione operata da Bustos.

Se non abbiamo la voglia o il tempo di addentrarci in un contesto storico e geografico affascinante come quello sudamericano per avere la certezza che l'Araucana non è assolutamente di origine europea, bensì polinesiana e precolombiana, allora affidiamoci ad Alice Storey et al. che lo dimostrano appieno grazie a studi col radiocarbonio e sul DNA di polli cileni del 1321/1407. La loro ricerca è contenuta in Radiocarbon and DNA evidence for a pre-Columbian introduction of Polynesian chickens to Chile (PNAS - Proceedings of the National Academy of Sciences - June 19, 2007- vol. 104 - no. 2).

Ecco il sintesi ciò che gli studiosi affermano. Con questa ricerca forniamo la prima prova inequivocabile circa l'introduzione pre-europea di polli in Sudamerica e, come è comprovato dal DNA antico, indichiamo la Polinesia come verosimile fonte di tale introduzione. Forniamo sia una datazione basata sul radiocarbonio che una sequenza di antico DNA di uno solo delle 50 ossa appartenenti a 5 polli e rinvenute nel sito archeologico di El Arenal-1 sulla Penisola di Arauco in Cile a una latitudine sud di 37° e 22'. Questi risultati non solo offrono la prova inoppugnabile dell'introduzione precolombiana di polli nelle Americhe, ma puntualizzano in modo assai verosimile che si trattò di un'introduzione polinesiana. La datazione col radiocarbonio dell'osso di El Arenal lo colloca fra 1321 e il 1407. Oltre al campione di El Arenal abbiamo studiato 11 ossa di pollo recuperate da siti archeologici pre-europei di Tonga, Samoa Americane, Niue, Hawaii e Isola di Pasqua. Ne è emerso che l'Araucana, che non ha coda e depone uova blu, discende da un ceppo pre-europeo allevato dai Mapuche.

 

Radiocarbon and DNA evidence
2007

Tuttavia, uno studio sul DNA mitocondriale di Jaime Gongora et al. dal titolo Indo-European and Asian origins for Chilean and Pacific chickens revealed by mtDNA (PNAS - July 29, 2008 - vol. 105 - no. 30) contraddice alcune importanti affermazioni di Storey. Ne è scaturito un botta e risposta che è stato messo per iscritto. Anche se lo studio di Gongora sui reperti di due siti archeologici dell'Isola di Pasqua riconosce agli antichi polli dell'isola di essere polinesiani e precolombiani, altrettanto non concede a quelli cileni, che dal punto di vista genetico avrebbero un'origine Indoeuropea. Tuttavia mancano dati storici a supporto di una precoce introduzione di polli Indoeuropei dall'Asia attraverso il Pacifico fino al Cile. Gongora per fortuna non scrive che ciò potrebbe essere avvenuto grazie ai pirati olandesi, e per fortuna non lo scrive, in quanto cronologicamente - come vedremo - si tratterebbe di un grave errore. Secondo Han Jianlin, della Chinese Academy of Agricultural Sciences di Pechino, coautore di questa importante ricerca del 2008, la soluzione definitiva del busillis dovrebbe giungere entro il 2013. Chi vivrà vedrà.

Indo-European and Asian origins
for Chilean and Pacific chickens
2008

Botta e risposta
fra Storey e Gongora

1. Premesse storiche

1.1. La conquista del Perù

Prima dell'arrivo degli Spagnoli il Perù aveva conosciuto importanti civiltà. In epoca molto antica vi si erano stabiliti almeno due nuclei di rilievo: i Chimú al nord e i Nazca nel centro-sud, entrambi gravitanti sulla costa ma in rapporto con le tribù dell'interno. Non lontani dai Chimú vivevano i Mochica e i Tallanca, che avevano per capitale la città sacra di Chanchan nei pressi dell'attuale Trujillo. Nel primo millennio aC si affermò la cultura di Chavín, che raggiunse tecniche elaborate soprattutto nell'uso della pietra. Ma il massimo dello splendore preispanico fu opera degli Inca, il cui consolidamento cominciò a realizzarsi intorno al XII secolo.

Huáscar, figlio di Huayna Cápac e fratellastro di Atahualpa.

Alla fine del secolo XV il loro dominio era un impero la cui latitudine spaziava dal 1° grado nord al 35° sud, estendendosi dalla Colombia meridionale ai territori che oggi formano l'Ecuador, il Perù, il Cile settentrionale e centrale, la Bolivia e l'Argentina nord-occidentale, con capitale Cuzco. Agli inizi del secolo XVI la monarchia incaica entrò in crisi a causa di insoluti problemi economici e sociali. Si aggiunse, nel 1525, la decisione dell'Inca Huayna Cápac di dividere il regno in due parti, affidate ai figli Huáscar e Atahualpa. Ne derivò una lotta fratricida che si concluse nel 1532 con l'assassinio di Huáscar.

Atahualpa, ultimo Inca, figlio di Huayna Cápac e fratellastro di Huáscar.

Ma, l'anno precedente, erano già sbarcati i conquistadores sotto la guida di Francisco Pizarro; il loro peso fu notevole nella soluzione del conflitto dinastico, perché Pizarro ritenne opportuno sostenere Atahualpa. Comunque, essendo l'obiettivo della spedizione iberica quello di impadronirsi del Perù, anche Atahualpa venne eliminato, ucciso per strangolamento nel 1533. L'aristocrazia incaica cercò di reagire organizzando una controffensiva, ma il tentativo naufragò di fronte alle armi da fuoco degli Spagnoli. Pizarro fondò nuove città: nel 1534 Trujillo dal nome del suo luogo di nascita nell'Estremadura e il 18 gennaio 1535 fu la volta di Lima, così detta dal nome del locale fiume Rimac.

Il governo dei vincitori non fu immune da contrasti; infatti Pizarro fu avversato dal proprio socio, Diego de Almagro, uno scontro fatale per entrambi: vittorioso a Las Salinas nel 1538, Pizarro ordinò l'assassinio di Almagro, ma a sua volta, il 26 giugno 1541, cadde a Lima sotto i colpi mortali di un gruppo di amici del defunto rivale. Conquistato interamente dagli Spagnoli, nel 1542 il Perù divenne uno dei due viceregni creati da Carlo V per amministrare le colonie d'oltreoceano, sotto la cui giurisdizione rientrarono tutti i territori assoggettati in America Meridionale, che vi rimasero fino al 1717 allorché Madrid istituì il viceregno della Nuova Granada (Colombia, Ecuador e Venezuela) e il viceregno del Rio de la Plata (Argentina, Uruguay, Paraguay, Bolivia e parte del Cile). L'amministrazione coloniale del Perù fu quella del resto dell'impero, dando perciò origine allo stesso tipo di società e di organizzazione economico-politica che andò plasmandosi anche nelle altre zone dell'America Latina.

Francisco Pizarro (Trujillo, ca. 1475 - Lima 1541) era figlio illegittimo del capitano Gonzalo. Seguì giovanissimo il padre nelle guerre d'Italia (1498-1501) e poi, come tanti altri avventurieri, partì per l'America in cerca di fortuna. Quando accompagnò Vasco Núñez de Balboa nella spedizione che scoprì il Pacifico (1513), venne a sapere dell'esistenza di un impero ricchissimo; insieme a Hernando de Luque che forniva un piccolo capitale e a Diego de Almagro, altro spericolato avventuriero, decise di conquistarlo. Dopo due viaggi di esplorazione (1524-26, 1526-28) e un soggiorno in Spagna per i necessari permessi burocratici, partì nel 1531 per la folle impresa con 3 navi, 185 soldati e 37 cavalli, cui si aggiunsero più tardi (1532) 153 uomini e 50 cavalli di Almagro. Rivelando un talento tattico e strategico di prim'ordine, ma anche audacia e spietatezza senza pari, non solo Pizarro distrusse l'impero incaico, ma fondò nuove città (Lima e Trujillo), scalò più volte le Ande, si arricchì favolosamente e governò il nuovo Perù come un monarca, vincendo temibili rivali spagnoli come l'ex socio Almagro prima di finire egli stesso assassinato nel suo palazzo di Lima da un gruppo di congiurati almagristi. Nel corso dei dieci anni della sua eccezionale avventura, Pizarro commise atti di ignobile crudeltà e cupidigia - il peggiore, forse, fu la cattura a tradimento e l'esecuzione dell'Inca Atahualpa dopo avergli estorto un favoloso riscatto in oro e argento - per cui diventano comprensibili gli odi e le invidie che suscitò presso i suoi stessi compagni, molti dei quali finirono tragicamente come lui. Ma, a parte il giudizio morale, non si può negare che fu un autentico genio di condottiero rinascimentale.

Diego de Almagro detto il Vecchio, forse nacque ad Almagro, Ciudad Real, intorno al 1472 e morì a Cuzco nel 1538. Giunto in America nel 1514 con la spedizione di Pedrarias Dávila, acquistò fama di soldato intrepido e accumulò un certo capitale che nel 1524 impiegò nella società da lui formata con Pizarro e Luque per l'esplorazione di nuovi territori verso sud. Dopo una prima spedizione, che portò alla scoperta del Perù, fu con Pizarro uno dei protagonisti dell'esplorazione e della conquista dell'Impero incaico, arricchendosi a tal punto da poter comprare per 100.000 pesos d'oro la flotta e l'esercito del rivale Pedro de Alvarado. Nominato maresciallo di Nuova Toledo (1535) - con autorità quasi sovrana su tutti i territori che si estendevano per 200 leghe a sud di quelli di Pizarro - al fine di ampliare i suoi domini organizzò una spedizione verso il Cile. L'impresa, realizzata attraverso le Ande in pieno inverno, comportò tali difficoltà che Almagro, deluso anche dalla povertà dei Paesi scoperti, dopo essere giunto fino alla valle di Aconcagua decise di tornare in Perù. Qui fu coinvolto nella guerra civile fra i conquistatori (1537), risultato delle tensioni che si trascinavano fin dal 1529 quando Pizarro aveva ottenuto dalla corona titoli e incarichi superiori ad Almagro, e che si erano acuite nel 1535 quando i due conquistatori erano stati equiparati in gerarchia senza che però fosse definito chiaramente a chi spettasse il controllo su Cuzco, centro delle ricchezze degli Inca. Proprio intorno al possesso della città si sviluppò il contrasto in cui si inserì anche la rivolta degli Inca, terminato con la sconfitta di Almagro che, catturato dai fratelli Pizarro, fu condannato a morte e giustiziato.

Pedro de Valdivia (Villanueva de la Serena 1497 - Tucapel, Cile, 1553) fu tra i più fedeli e coraggiosi seguaci di Pizarro. Nel 1540 gli venne affidata la conquista del Cile che portò a termine con straordinaria abilità, combattendo contro i fieri Araucani e fondando Santiago (1541) e La Serena (1544). Nel 1548 collaborò a soffocare la ribellione provocata da Gonzalo Pizarro in Perù (battaglia di Xaquizaguana); ma subito dopo riprese la conquista e la colonizzazione del Cile, fondando anche Concepción (1550), Valdivia, Valparaíso, Arauco, Tucapel e Purén (1552).

 sommario 

 avanti