Vol. 2° -  XX.8.

Caratteri acquisiti e stabilità genetica

Il carattere mutante, fenotipo di un gene mutante, è il risultato di complesse interazioni durante i processi di sviluppo, e nonostante questi siano controllati dai geni e siano da essi determinati, si svolgono in gran parte nel citoplasma, e non nel nucleo, dimora abituale del genoma.

I processi di sviluppo possono determinare movimenti di gruppi cellulari come nel caso dei melanoblasti, l’organizzazione di famiglie cellulari in strutture complesse come gli organi, l’azione a distanza delle ghiandole a secrezione interna con influssi sul fenotipo di altre aree del corpo, la regolazione dei meccanismi grazie ai quali il differenziamento e l’organizzazione dell’individuo si instaurano e vengono mantenuti.

In un certo senso, la relazione intercorrete fra geni e caratteri da essi controllati, è simile a quella esistente tra una catena di montaggio e le automobili finite. Un cambiamento in un punto qualsiasi della catena determina cambiamenti nel prodotto finale, mentre i cambiamenti apportati a un’automobile attraverso un intervento singolo, sia in fabbrica che in officina, non interferiscono con la catena di montaggio.

Se è corretto questo concetto di relazione unidirezionale a distanza fra molecola del gene e carattere differenziato, non ci si può aspettare che cambiamenti dei caratteri del corpo, determinati da situazioni ambientali, siano in grado di produrre mutazioni a carico dei geni.

Cambiamenti somatici dovuti ad azioni ambientali si verificano continuamente: la pigmentazione della cute aumenta o diminuisce con l’entità della radiazione solare, i muscoli diventano più forti con l’esercizio, l’apprendimento consiste nell’acquisizione di nuove capacità ovvero di nuovi attributi intellettuali o emozionali. Nonostante questi cambiamenti si instaurino grazie a reazioni nelle quali i prodotti derivati dai geni svolgono un ruolo importante, essi si realizzano molto lontano dal gene.

La lontananza che separa il livello dello sviluppo e il livello genico fa emergere un punto nuovo estremamente importante, cioè la collaborazione di numerosi geni nel produrre un unico carattere. Nella formazione di un muscolo di normali dimensioni e attività sono coinvolti molti processi tra loro differenti, controllati da alleli di molti loci diversi.

Una mutazione in uno qualsiasi di questi loci può determinare la formazione di un muscolo debole e anormale. Non esiste né un gene specifico per i muscoli normali, né un gene specifico per i muscoli anormali; piuttosto, un gran numero di geni controlla le reazioni che, negli stadi embrionali precoci, non fanno ancora parte della fisiologia del muscolo oppure della sua struttura, e i cui prodotti non sono che dei passi intermedi nei processi che si intrecciano e che, alla fine, portano alla formazione del muscolo.

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