Vol. 2° -  XXVI.2.

Il derma

Tutte le lamine epiteliali, siano esse semplici o composte, poggiano su di un tessuto connettivo, generalmente con l’interposizione di una membrana basale, la quale, oltre alla funzione meccanica di ancoraggio, ha il compito di consentire gli scambi metabolici tra connettivo e cellule epiteliali.

Il tessuto connettivo forma la tonaca propria delle mucose nonché il corion o derma [1] della cute, e ha il compito di fornire le sostanze metaboliche al tessuto epiteliale che è privo di capillari sanguigni, che sono invece molto numerosi nel connettivo sottostante.

Nell’organizzazione della pelle, costituita da epidermide e derma, gli uccelli presentano alcune peculiarità, in quanto si osservano delle differenze a seconda che le aree considerate siano fornite o meno di penne di contorno (rispettivamente indicate come pterili [2] e apterili).

Dove sono presenti i follicoli delle penne, nello spessore del derma la vascolarizzazione è meno pronunciata e vi si trova un gran numero di fibrocellule muscolari lisce deputate all’orientamento delle piume. La muscolatura liscia si estende anche nelle zone degli apterili, per cui i follicoli si trovano tra loro uniti da una rete muscolare innervata dal sistema nervoso autonomo che invia gli impulsi idonei a determinare l’orientamento delle piume di copertura in rapporto alle necessità termoregolatrici.

Abitualmente questa muscolatura liscia si trova in uno stato tonico di base che collabora nel fissare le piume nel loro follicolo quando hanno finito di crescere. In conseguenza di uno stress può verificarsi un improvviso rilasciamento della muscolatura liscia che provoca il fenomeno della muta da spavento, ma quest’ipotesi non è stata compiutamente dimostrata. Anche la caduta del piumaggio determinabile nei polli con infestione da pulci [3] può essere ricondotta allo stesso meccanismo. Fasci di fibre elastiche collegano i follicoli vicini.

Negli epiteli monostratificati il ricambio trofico avviene con facilità dato che per mezzo della membrana basale tutte le cellule poggiano direttamente sul connettivo sottostante. Negli epiteli composti, come l’epidermide, la diffusione - meccanismo in virtù del quale avvengono gli scambi nutritizi - viene facilitata dal fatto che tali tessuti, in particolare l’epidermide e alcuni epiteli pavimentosi stratificati non cheratinizzati, inviano nel tessuto connettivo delle propaggini, le creste epiteliali, tra le quali si interpongono le papille connettivali. In tal modo i capillari sanguigni vengono a trovarsi a una distanza più breve dalle cellule epiteliali.

L'epitelio è invece fornito di nervi. Infatti esso è innervato da esili fibre nervose amieliniche disposte tra le singole cellule epiteliali: si tratta di ramificazioni terminali di fibre nervose sensitive che si portano al di sotto della membrana basale, la perforano e si stabiliscono negli interstizi tra le cellule. Tali terminazioni libere intraepiteliali sono considerate come recettori dolorifici; tuttavia sembra che alcune di esse registrino anche sensazioni tattili e termiche.

Parecchi mammiferi, uomo incluso, posseggono melanociti sia nell’epidermide che nel derma. In alcuni primati diversi dall’uomo, possono trovarsi attorno ai vasi sanguigni e ai nervi nonché distribuiti liberamente nel derma. I melanociti sono presenti anche nelle mucose, nella pia madre e nell’aracnoide del sistema nervoso centrale, nel tratto uveale e nell’epitelio pigmentato della retina, nonché nell’orecchio interno e nell’apparato vestibolare. I melanociti presenti in tutte queste sedi extracutanee sono molto più simili ai melanociti del derma in quanto non eliminano i melanosomi, essendo così definiti melanociti continenti, a differenza di come si comportano quelli dell’epidermide e dei follicoli dei peli e delle piume che cedono ai cheratinociti il pigmento sintetizzato.

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[1] Derma deriva dal greco dérein, che significa scorticare. Còrion è la trascrizione del greco chórion che significa non solo membrana, ma anche cuoio e pelle.

[2] Pterón in greco significa penna, piuma, ala.

[3] Le pulci o afanitteri sono insetti olometaboliti – cioè a metamorfosi completa -, ectoparassiti solo allo stadio adulto. Vivono temporaneamente sulla cute degli ospiti succhiandone il sangue e depongono le uova nella lettiera e nei nidi. Le larve biancastre che ne fuoriescono si nutrono di detriti e in un mese circa, dopo uno stadio di pupa, diventano parassiti adulti. Il Ceratophyllus gallinae infesta solo il pollame, mentre il Ceratophyllus columbae può infestare facilmente anche l’uomo.