Lessico


Eros o Cupido

Eros
Roma - Musei Capitolini - scultura romana

Dio greco dell’Amore - fratello di Anteros - figlio di Afrodite e di Ares (Marte) oppure di Ermes (Mercurio), che i Romani identificarono con Cupido. Era rappresentato solitamente come un fanciullo alato, armato di arco e faretra, talvolta con gli occhi bendati a indicare che l’amore è cieco. Chiunque fosse stato trafitto dalle sue frecce, si innamorava immediatamente.

Cupido
Caravaggio - Amor vincit omnia c. 1601-02

Oltre agli dei e agli uomini, anche le belve non potevano sottrarsi al suo giogo, perciò Eros spesso veniva raffigurato su un carro trainato da leoni. Apuleio narra l’amore del dio con Psiche, la bellissima figlia di una ninfa e di un re greco. Eros andava a trovarla tutte le sere, quando era buio fitto, e partiva al mattino, ai primi bagliori dell’alba, cosicché la fanciulla non potesse mai vederne il viso. Se avesse cercato di contravvenire al suo volere, sarebbe sparito per sempre.

Psiche, però, istigata dalle sorelle maggiori, che per invidia le avevano detto che Eros era probabilmente mostruoso, una sera, mentre il dio dormiva, si avvicinò al suo letto con una lampada. Guardando affascinata il bellissimo viso del giovane, non si accorse che il lume che reggeva in mano si era inclinato e da esso era caduta sul dormiente una goccia di olio caldo, che lo svegliò. Constatando quella disubbidienza, Eros immediatamente sparì.

Psiche vagò a lungo disperata alla ricerca dell’amato, finché Eros, commosso, ottenne da Zeus che la riconoscesse sua sposa e donasse anche a lei l’immortalità. Secondo Esiodo, Eros è uno degli dei più antichi e si contrappone al Caos, rappresentando la forza di coesione della natura.

Venere e Mercurio presentano a Giove Eros e Anteros - 1560-1565
Paolo Caliari detto il Veronese (1528 -1588)
olio su tela, 150 x 243 cm
Firenze, Galleria degli Uffizi

Anteros (il neonato sulle ginocchia di Mercurio) rappresenta l’amore coniugale, legittimo, contrapposto ad Eros - che si copre il capo con il manto di Venere - ossia l’amore come passione sensuale. Giove non appare a figura intera: se ne vedono solo le gambe fino alle ginocchia.