Lessico


Starna
Perdix perdix

Il latino perdix, derivato dal sostantivo greco pérdix e dal verbo pérdesthai, che significa emettere rumori e che è di origine indoeuropea, indica la pernice, cosiddetta per il rumore che fa volando. La starna viene trattata anche alla voce pernice del lessico.

Da non confondere con pernicioso, cioè malefico, composto da per e nex (al genitivo necis, morte) quindi foriero di morte. Perdix era anche il nipote di Dedalo, precipitato da costui per gelosia di mestiere dalla rocca di Atene, ma trasformato da Atena in pernice.

Da notare che nell’antica Grecia con pérdix si intendeva la Alectoris graeca – la coturnice - che quindi appartiene a un genere diverso. Filippo Capponi, nella sua Ornithologia latina, spiega egregiamente il perché di questo viavai di nomi e quindi di gran confusione.

Per starna l’etimologia è una pappardella tale che si rimanda all’opera di Manlio Cortelazzo. Si passa dall’interpretazione onomatopeica all’origine germanica per finire con l’origine prelatina oppure con il ligure antico.

Starna: uccello galliforme - Perdix perdix (Linneo, 1758) - della famiglia Fasianidi. Lunga sino a circa 30 cm per un peso di 320/400 g, possiede un corpo tondeggiante con ali brevi e arrotondate, nonché con coda poco sviluppata in lunghezza, di colore rossiccio. La testa è rosso bruna con becco bianco-azzurrino, il tronco superiormente grigiastro con fasce fulve e nerastre; sul ventre del maschio, molto chiaro, spicca una grossa macchia bruno scura a ferro di cavallo, estremamente caratteristica; grigiastre sono le zampe, nocciola gli occhi.

Distribuita in gran parte dell'Europa e dell'Asia occidentale, la starna frequenta ambienti tra loro molto diversi, dalle colline alle pianure. Strettamente legata al terreno, vi si muove assai rapidamente con una caratteristica andatura raccolta, accovacciandosi in caso di pericolo in maniera da risultare ben poco individuabile. Si alza in volo soltanto se incalzata da vicino, posandosi però, anche in questo caso, dopo avere percorso un tratto assai breve. Si nutre di grani, germogli, insetti.

Depone 12-20 uova, in aprile-maggio, in una buca scavata nel terreno, ben riparata da cespugli, che viene precedentemente foderata con erba secca. L'incubazione dura circa 25 giorni. Specialmente quando è eccitata la starna emette in rapida sequenza un richiamo penetrante assai caratteristico. Per le indubbie difficoltà della sua caccia e per la bontà delle carni è una preda ambitissima dai cacciatori.