Vol. 1° -  VIII.12.11.

Il Pollo in Messico prima di Colombo

I tratti genetici del guscio blu e del ciuffetto alle orecchie non sarebbero, secondo Crawford, elementi molto significativi per un’introduzione precolombiana nonché protoasiatica del pollo nelle Americhe.

Però - continua Crawford - se combinati con le evidenze linguistiche e culturali addotte da Carter, diventano più convincenti. Ecco quindi come storia, linguistica e genetica possono darsi una mano.

Molti studiosi si oppongono a un’esistenza del pollo nelle Americhe prima dell’avvento di Colombo e ovviamente molte loro deduzioni sono state riviste e criticate da Carter.

Sulla riva opposta troviamo un importante documento che sembra essere passato inosservato, quello di Franz Termer del 1951, che aveva mirato il suo interesse sui polli domestici, non ancora presenti in Messico e in America Centrale ai tempi della venuta degli Spagnoli. Egli, esaminando le lettere e le memorie degli esploratori nonché le loro interpretazioni, concluse che non vi furono polli sino alla venuta degli Spagnoli.

Secondo Termer i polli furono adottati molto rapidamente dalle popolazioni indigene, non come alimento ma come oggetto di scambio al posto del tacchino.

Vediamo se ciò può corrispondere al vero.

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